di Alessia Conte
Un mese fa il microfono di Bassa Irpinia ha dato voce ad una protesta avvenuta dinanzi all’ospedale S.Maria della Pietà di Nola. Oggi il presidio continua, o meglio, non si è mai arrestato.
Viene riproposta la vicenda.
I lavoratori dell’ASL Napoli 3 Sud in appalto della società Flash consorziata Semen rivendicano,da circa 2 anni, il loro diritto – sancito dalla Costituzione- alla retribuzione per i servigi svolti fino a poco tempo fa. I dipendenti protestano anche per il licenziamento inspiegabile di una loro collega nonchè rappresentante sindacale, e per la programmazione di altre due sospensioni per altre lavoratrici.
L’azienda in questione ha più volte garantito la certezza della retribuzione dei salari che non è stata mai completata, considerata inadempiente ha proceduto mediante una surroga concordata con l’ASL al pagamento degli stipendi “sospesi”, ma successivamente senza nessuna spiegazione, la fruizione di denaro è stata improvvisamente fermata.
Circa 156 famiglie sono senza stipendio. Hanno difficoltà a tirare avanti da Natale 2017. Padri e madri sono stati privati di un loro diritto e sono stati umiliati a tal punto da non poter garantire pasti fissi ai loro figli. Hanno dovuto chiedere aiuti economici a familiari ed amici per mangiare, lavarsi e pagare le bollette per i riscaldamenti, visto l’inverno rigido.
Nel 2018 dove si parla tanto di lavoro, di ripresa, di progresso, di diritti e doveri, di spedizioni spaziali e chi più ne ha più ne metta non si riesce ancora a garantire uno stipendio minimo per non scendere al di sotto della soglia di povertà.
La redazione continuerà a monitorare la situazione e a tenervi aggiornati.