Insignito nel 2014 della medaglia d’oro per i 50 anni di esercizio dell’avvocatura, e’ stato amministratore comunale in rappresentanza del partito socialista e animatore dell’associazionismo nell’ambito dei Lions Club del territorio. la passione per il pensiero e l’opera di Giordano Bruno.
di Gianni Amodeo
Se n’è andato in punta di piedi, con quell’innato senso di riservatezza e di discrezione, che costituiva uno dei più pregnanti aspetti della sua personalità, e che coniugava in molteplici sfaccettature con quella solare e spigliata attitudine che gli faceva vivere con intensa partecipazione le relazioni sia con i famigliari, amici e conoscenti, sia con coloro che operano nella quotidianità nelle Aule e Corti di giustizia per lo svolgimento della complessa e delicata professione dell’avvocatura, di cui era autorevole e ben stimata espressione per affidabilità, preparazione e competenza specie in campo civilistico.
E nel 2014, Alberto Armano, in coincidenza con le celebrazioni del Ventennale dell’ Istituzione del Tribunale di palazzo Orsini, era stato insignito della medaglia d’oro per i cinquanta anni di onorata e onorevole attività professionale espletata con assiduità d’impegno al servizio del Diritto; un riconoscimento dovuto e meritato, conferitogli dall’Ordine forense di piazza Giordano Bruno, e condiviso con Silverio Serpico altra personalità di rilievo nell’avvocatura del territorio, interprete di una notevole esperienza politica ed amministrativa sviluppata nella Democrazia cristiana, sia da sindaco di Cicciano per dieci anni, dal 1960 al 1970, sia da Consigliere e assessore provinciale per il Collegio nolano a Palazzo Matteotti per tre mandati.
Alberto Armano viveva con piena e appassionata dedizione la socialità. E sotto questo profilo è stato tra gli animatori dell’associazionismo locale, impegnandosi proficuamente nella realtà rappresentata dai Lions Club dell’area nolana e vesuviana, nelle cui articolazioni operanti in città, Palma Campania e Pomigliano d’Arco viene svolta e proposta una significativa serie di attività e iniziative per la promozione dei valori e degli ideali della “Cittadinanza attiva umanitaria”, principio ispiratore del Movimento lionista “nato” nel 1916 e presente con le sue attività in oltre 200 Paesi.
Il canone della socialità era coniugato da Alberto Armano con la passione politica, quando si viveva attraverso gli assetti strutturati dei Partiti, veicoli della democrazia partecipata e strumenti di programmazione per promuovere la vita civile delle comunità, con particolare riferimento agli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, quando cominciavano a prendere forma gli Istituti pubblici dei servizi sociali contemplati dalla Carta costituzionale, primo tra tutti quello della Sanità, per adempiere i principi del Diritto universale alla Salute, garantito dallo Stato repubblicano; e il varo delle Unità sanitarie locali come dei Distretti sanitari territoriali fu uno degli elementi caratterizzanti di quegli anni, impegnando amministrazioni comunali e i Partiti politici nelle capacità di rapportarsi alle visioni sociali d’insieme dei territori, per scrollarsi dalle chiusure “Municipaliste”. Ed erano proprio i sindaci e gli amministratori locali ad avere il ruolo dell’indirizzo politico da dare alle Usl e ai Distretti, per rispondere alle istanze dei cittadini e delle comunità.
In realta, l’impegno politico fu vissuto da Alberto Armano con forte passione- com’era costume diffuso di quel tempo in tutti i Partiti- soprattutto nei contesti civili di Cimitile, Cicciano e Nola, dov’era “di casa”. Una presenza operosa sul piano professionale e su quello civile, che nelle “Amministrative” dell’80 valsero per Alberto Armano l’elezione nel civico consesso dell’Ente di piazza Duomo in rappresentanza del Partito socialista italiano; e con Armano per il Psi fu eletto Michele Laudanno. Un’elezione “conquistata” con coraggio e il vigore delle idee, a fronte della super-corazzata macchina di consensi, con cui si connotava la Democrazia cristiana, maggioritaria in assoluto sia nelle “Amministrative” che nelle “Politiche”. E d’altro canto, va tenuto nella dovuta considerazione la presenza nella città bruniana del filone delle idee socialiste, che veniva dagli anni del primo conflitto mondiale; una presenza di visione e cultura laica di matrice liberal-democratica e riformista, che catalizzava intellettuali, nuclei di lavoratori ferroviari e il ceto artigianale.
La visione laica e liberal-democratica si saldava, in Alberto Armano, con un’altra, grande e forte passione; era la passione per il pensiero di Giordano Bruno. Un cultore acuto e profondo studioso delle idee del Nolano, di cui conosceva l’intera gamma di opere. E in tutti i Convegni di qualificato spessore scientifico incentrati sul Martire di Campo de’ Fiori, la partecipazione di Alberto Armano non è mancata mai. Un “Bruniano” eccellente, per intenderci, che ammirava il buon e bel dire di Aldo Masullo, che del pensatore degli “Infiniti mondi” é certamente tra i più perspicaci, fini ed originali interpreti sul versante dell’analisi critica e della divulgazione.