di Gianni Amodeo
Attesa finita. Si inaugura il Parco didattico–scientifico dedicato all’Età del bronzo, una magnifica e raffinata riproduzione al naturale in scala 1:1 delle quattro isole abitative portate alla luce- oltre 15 anni fa- e che componevano il Villaggio di capanne restato sommerso dalla coltre di ceneri e lapilli dell’eruzione del Somma–Vesuvio, denominata anche delle “Pomici di Avellino”, perché le scorie dell’esplosione vulcanica ricoprirono per intero la Valle dell’attuale capoluogo dell’Irpinia. Una coltre protettiva nelle cui impronte e calchi si sono conservate integre per quattro mila anni le testimonianze dirette della quotidianità e della cultura materiale della comunità umana del Villaggio, costituitosi nella località dell’attuale Croce di Papa sulla linea di confine tra il territorio comunale di Nola e quello di Saviano. Uno stato di conservazione di lunga durata, che rappresenta un fenomeno unico e che costituisce per se stesso una singolarità di assoluto valore per la ricerca scientifica, la storia e l’archeologia, considerata la rarità, anzi l’unicità della portata dei materiali preservati e consegnati all’uomo tecnologico della società contemporanea.
In realtà,quello degli iniziali anni 2000 è stato un intervento di notevole spessore culturale e di alto profilo per la conoscenza dell’identità del territorio di antica antropizzazione, sia la campagna di scavo condotta e sviluppata dal team di archeologi coordinata da Claude Albore Livadie, sia la riproduzione al naturale del Villaggio, su cui incombeva sempre più incalzante il rischio di scomparsa per le aggressioni subite in tutti questi anni dai frequenti allagamenti generati dall’innalzamento della falda acquifera; un rischio permanente e incontenibile, forse anche suscettibile di “messa sotto controllo” con sofisticate opere di ingegneria idraulica, ma molto onerose e soprattutto di esito incerto nella durata. Una condizione che nel 2014 ha reso necessaria l’operazione–salvaguardia con l’interramento del Villaggio, ch’è stato ricoperto con un manto di terreno vergine alto quattro metri.
POLO ATTRATTORE PER IL SISTEMA DEI BENI CULTURALI
Il Parco didattico–scientifico dell’Età del bronzo si configura come Polo d’attrazione con sicuro e forte interesse per la caratura nazionale e internazionale che lo identifica nelle coordinate della promozione del Turismo culturale della Campania. E’ il Polo, che, una volta in pieno esercizio e arricchito di Laboratori didattici, ha tutti i potenziali connotati per primeggiare sui versanti del fascino e della suggestione nel cospicuo patrimonio di beni storico-artistici, monumentali e archeologici che corre sull’asse Avella–Nola, con le significative connessioni rapportate alla Cittadella delle basiliche paleocristiane di Cimitile, al Parco archeologico di San Paolo Bel Sito, senza dire di Palma Campania con la filiera testimoniale dell’Acquedotto augusteo, che, alimentato dalle fonti di Serino, approvvigionava Napoli e dintorni, oltre che la maestosa e imponente Piscina mirabilis, il mega-serbatoio splendido gioiello di architettura ben conservato, a servizio del porto Capo Miseno, dov’era ancorata la flotta romana, “sentinella” del Mare Nostrum.
E’ un patrimonio, la cui valorizzazione finora ha stentato a muovere passi decisi e risoluti, anche se negli ultimi anni si registrano segnali proficui e importanti di animazione, specie ad Avella. Ma è necessaria la visione d’insieme delle risorse e delle potenzialità esistenti, se si vuole uscire dallo stallo permanente, dando forma e sostanza a politiche che facciano sistema strategico per il territorio, senza deteriori localismi. La promozione e lo sviluppo del Turismo culturale non … nascono dalla sera al mattino, come d’incanto e grazia … da ricevere, quale atto … messianico. Si programmano e si strutturano con professionalità e competenze di lavoro mirate, per approdare a scelte ponderate, attuando iniziative organiche. Ed è-questo- il fronte su cui le amministrazioni comunali hanno la responsabilità di disegnare congrui e realistici indirizzi politici, facendo leva sulle direttive del governo nazionale e dell’Unione europea. E’ il presupposto che pone in moto l’imprenditoria; un background di cui sussistono gli elementi portanti, ma tutto da innescare, il cui collante vitale, tuttavia, esiste grazie allo spirito di servizio assicurato dall’associazionismo volontaristico di impegno sociale e culturale che da anni si viene esprimendo con molteplici attività e manifestazioni; associazionismo, che non è mai venuto meno alla sua mission, con i modelli operativi di Meridies, de La Contea nolana, dell’ Archeoclub. Un mission che da qualche anno vede in prima linea anche gli Istituti scolastici superiori della città bruniana, con le significative esperienze dell’alternanza Scuola–Lavoro,da cui sono coinvolte le giovani generazioni.