di Gianni Amodeo
E’ fitta l’agenda degli argomenti da trattare e su cui deliberare a Palazzo di città per la ripresa a pieno ritmo dell’attività istituzionale del Consiglio comunale, dopo la lunga fase dell’emergenza sanitaria innescata dal Covid–19, nella seduta indetta in prima convocazione domani, martedì, e in seconda convocazione mercoledì con inizio alle ore 15,00. Un appuntamento che apre, di fatto, il percorso politico-amministrativo della compagine consiliare eletta con il voto di ballottaggio nel giugno del 2019, a conclusione del rodaggio durato un anno; un rodaggio di primo acchito a forte impatto e di discontinuità con il passato recente e remoto, con il voto d’approvazione a maggioranza della dichiarazione di dissesto economico–finanziario dell’ Ente di piazza Duomo, il primo della storia cittadina, deliberato il 26 agosto, e, appena qualche settimana fa, dalla formazione della Giunta– Minieri bis meglio caratterizzata nella rappresentatività politica della coalizione di matrice civica e prevalente orientamento di centro-sinistra, rispetto al profilo “tecnico” della Giunta–Minieri, prima versione. E va da sé che le connotazioni di schieramento sono sfumature e distinguo d’uso convenzionale, per quel che possono ancora significare o valere nel fissare le appartenenze partitiche nella generale e confusa realtà presente. E non solo in città.
Sotto questo aspetto, la seduta, presieduta dal vice-presidente del Consiglio, il dottor Paolino Mauro, costituisce la presentazione ufficiale dei neo-assessori del Minieri–bis, con Francesca Giglio, al bilancio, finanza locale e tributi; Elvira Caccavale, all’annona, protezione civile, trasporto urbano, sport; Berenice Candela, alle politiche sociali, politiche per il lavoro e i giovani, servizi sociali; Ferdinando Giampietro, ai beni culturali, pubblica istruzione, politiche scolastiche, festa dei Gigli ed urbanistica; Angelo Siano, ai lavori pubblici,infrastrutture ed arredo urbano; Francesco Pizzella, all’ambiente, verde pubblico, politiche ambientali, igiene urbana;Ruggiero Iovino, alle risorse umane, avvocatura, con funzioni di vice-sindaco. E con Siano e Pizzella in Giunta si “liberano” due seggi in Consiglio, che spettano per surroga ad Antonella Caccavale e Michele Pollicino, primi non-eletti,rispettivamente, nelle liste di Uniti per Nola e Nola in movimento. E al voto di surroga per i neo-consiglieri Caccavale e Pollicino, seguirà l’elezione del presidente del Consiglio, che,stando alle intese nella coalizione di maggioranza, sarà Salvatore Notaro, in rappresentanza dello schieramento Più Nola. E per completare e integrare le articolazioni funzionali del civico consesso, si procederà alle nomine dei presidenti di alcune commissioni consultive.
Il cuore dei provvedimenti da approvare è, tuttavia, costituito dal Documento unico di programmazione 2020\2022 che in sostanza è correlato con la sostanza dell’ampio carteggio di documenti e atti, con cui si configura il Bilancio stabilmente equilibrato, che fa da bussola di guida ed orientamento della programmazione e gestione economico-finanziaria con vincoli da osservare ed obiettivi predeterminati al risanamento dell’Ente in dissesto. Un tracciato obbligato da seguire, che non ammette deroghe, contemplando, tra l’altro, rigorosi controlli sulla spesa, eliminando l’inutile e il superfluo, limiti a nuove assunzioni, ma soprattutto l’elevazione al massimo livello delle aliquote dei tributi locali, come già sono applicate da tempo; ed una volta approvato in aula, il Bilancio stabilmente equilibrato che concede poco o nulla alle scelte discrezionali d’amministrazione, va sottoposto al vaglio del Ministero dell’Interno per il “via libera”, in termini di credibilità e sostenibilità, da confermare e consolidare per le successive annualità con la primaria finalità del risanamento, facendo funzionare al meglio e con efficienza la leva delle entrate; leva che ha funzionato finora poco e male, tenendo presente le notevoli dimensioni assunte nel tempo dal fenomeno dell’evasione del pagamento dei tributi locali, attestato in varie annualità intorno al 40%, penalizzando i cittadini-contribuenti osservanti della legalità fiscale. Una piaga che insieme con gli indebitamenti e contenziosi ha dato l’impulso alla dichiarazione di dissesto, quale atto dovuto, com’è stato attestato dalla recente sentenza della prima sezione del Tar di Napoli, nella pronuncia di rigetto proprio del ricorso anti–dissesto, presentato da ex-amministratori ed amministratori attualmente in carica nei gruppi di minoranza, ed ex-dirigenti comunali.
In questo quadro si collocano le ratifiche che il Consiglio è chiamato a “licenziare” per tre variazioni di bilancio adottate, il varo sia del piano delle alienazioni e valorizzazione dei beni immobiliari comunali, sia del piano per la razionalizzazione delle società partecipate, oltre che del contratto di gestione dei parcheggi per le aree di sosta a pagamento. E l’obiettivo punta sulla metodologia che caratterizzerà il Bilancio stabilmente equilibrato che sarà proposto all’esame del Consiglio, tenendo presenti alcuni dati che fanno da test: il primo,è quello dell’entità del disavanzo per 33 milioni che nel febbraio del 2019 fece da riferimento per il piano di ri-equilibrio del pre – dissesto prefigurato e deliberato dal commissario straordinario, il prefetto Anna Manganelli, superato dalla dichiarazione di dissesto, il secondo è quello delle notifiche, eseguite a dicembre scorso, ad alcune migliaia di contribuenti per tributi non versati in materia di Imu, Tasi e Tari. E risalenti al 2014.