Il 25 novembre 2015, in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, le classi III^ B sia e III^ A rim dell’Istituto Masullo-Theti, accompagnate dalle prof.sse Susy Barone ed Elena Silvestrini hanno partecipato, insieme ad altre scuole del territorio, presso il Convento di Santo Spirito (EX CARCERI) di Nola, ad un convegno sulla violenza alle donne, organizzato dall’Assessorato alle Pari Opportunità, nella persona della dott.ssa Carmela De Stefano, in collaborazione con il circolo Passpartout. Erano presenti l’avv. Geremia Biancardi, sindaco di Nola, l’avv. Francesco Urraro, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, il vice questore Giovanni Bruno Mandato, lo psicologo Pasquale Riccardi, l’avvocato Enza Cozzolino, la giornalista Autilia Napolitano, addetto Stampa del Circolo Letterario Passepartout. Al centro del dibattito, moderato dalla giornalista Carmela Maietta, il libro “Quale Amore” della scrittrice Gioconda Marinelli atto a testimoniare appunto casi di violenza sulle donne.
In apertura, la dott.ssa De Stefano ha esordito informandoci sui dati ISTAT che hanno registrato nell’ultimo anno un calo dell’11% relativamente ai casi di violenza sulle donne grazie proprio alle istituzioni. Ci ha poi invitato a non sottovalutare il ruolo e la responsabilità di noi donne che dovremmo avere più rispetto di noi stesse perché il rispetto di sé è alla base di tutto. A tal proposito la giornalista Carmela Maietta ha ribadito che queste forme di violenza coinvolgono tutti gli strati sociali, ma al centro devono essere posti i diritti della donna in quanto persona prima ancora che donna.
Dal canto suo il sindaco di Nola ha iniziato l’intervento con un dato molto importante: circa 6.887.000 donne in Italia hanno subito violenze; quasi una, ogni due giorni, viene uccisa. Ha poi sottolineato le criticità dell’ultima legge, a suo parere inadeguata, visto che poche donne riescono a denunciare le violenze subite, dal momento che non si sentono adeguatamente protette. “Il Parlamento non garantisce protezione”, dice il sindaco, ma soprattutto si può parlare di piaga sociale, nel momento in cui, ad esempio, la casa famiglia realizzata qualche anno fa a Tufino, è stata chiusa perché vuota. C’è bisogno pertanto di un cambiamento di mentalità.
Prende poi la parola l’avv. Francesco Urraro, il quale, in accordo con il sindaco, sottolinea che la risposta normativa risulta inadeguata anche dal punto di vista economico, ma evidenzia che ci sono tante piccole forme di violenza su cui riflettere e che rientrano in uno schema familiare rigido, come testimoniano i rapporti tra uomo e vittima in ambito familiare: marito-moglie; padre-figlia.
C’è poi il saluto da parte dell’addetto Stampa del circolo Passepartout, Autilia Napolitano, che definisce la sua istituzione “un’alternativa valida per promuovere l’inclusione scolastica”, attraverso percorsi di lettura, visto che solo la cultura può realizzare effettivi cambiamenti.
Sicuramente d’accordo si dice l’avv. Enza Cozzolino, la quale sottolinea anche che la violenza fisica ha una ricaduta psicologica molto forte. Invita pertanto la scuola ad un’azione sinergica con le istituzioni, dato il ruolo formativo che essa svolge.
Prende quindi la parola la scrittrice Marinelli, la quale sottolinea che per la donna violentata la parola ‘amare’ significa ‘soccombere’,‘sacrificarsi’. Ma l’amore non uccide, l’amore rispetta, accoglie, tollera. Fa poi riferimento alla copertina del suo libro, considerata un po’ violenta, ma adatta a rappresentare la realtà in modo adeguato, una realtà nella quale l’ uomo si attribuisce il diritto di decidere se una donna debba vivere o meno, credendosi Dio. La scrittrice nutre tuttavia molte speranze verso il futuro, e rivolge questo appello a noi giovani, che dobbiamo cercare di cambiare tale mentalità. Fa anche riferimento alla condizione della donna in altre culture che consentono varie forme di soprusi e sopraffazioni. Tutte donne accomunate da un dolore lancinante, che attanaglia, magistralmente reso dalla lettura di una poesia della Marinelli realizzata dalla prof.ssa Silvestrini.
Molto importanti sono state poi le parole del vice questore Mandato che ci ha impartito consigli su come agire in caso di stalking o violenze, invitandoci ad andare subito dalle forze dell’ordine. Secondo lui, l’uomo violento è una persona che ha una lacuna affettiva e si aspetta che la donna la colmi; ma quando quest’ultima non adempie ad un tale ”dovere” lui si vendica.
Chiave di lettura condivisa dallo psicologo Pasquale Riccardi, il quale pone al centro del problema la relazione fra uomo e donna, spesso viziata anche da donne che hanno una bassa autostima e che inconsciamente, scelgono il proprio uomo-carnefice. Particolare attenzione, a suo dire, deve essere data ai primi comportamenti sospetti, quale un’insistenza ossessiva di lui.
In chiusura gli interventi di alcune alunne, tra cui risalto hanno avuto le parole della nostra compagna Abedin Effatara, una ragazza che proviene dal Bangladesh ed è qui in Italia da cinque anni, la quale, testimoniando la sua gratitudine alla nostra scuola ed agli Italiani che hanno avuto verso di lei un atteggiamento aperto e disponibile, e ribadendo il suo orgoglio di essere musulmana, ha invitato tutti ad evitare facili e pericolose generalizzazioni riguardo ai casi di violenza da imputare agli extracomunitari.
Si è trattato di un incontro molto interessante che, da angolazioni diverse, ha stimolato tante riflessioni ed emozioni in ognuno di noi, accomunate dal convincimento che solo una nuova, più matura e responsabile “educazione sentimentale” potrà determinare una vera inversione di tendenza.
Carolina Perna III A rim