di Gianni Amodeo – Fotoservizio di Mira Bifulco
E’ la costante identificativa della storia dell’Istituto “Masullo–Theti”, il rapporto con le tematiche e le problematiche sociali del territorio; una costante che nella specificità della Festa eterna, tra le più intense testimonianze del folclore mediterraneo tutelata dall’Unesco, si traduce nella ricerca di senso nel coniugare la tradizione con il rispetto e lo studio delle fonti nell’intento di far conoscere il messaggio paoliniano, che della Festa é l’ anima ispiratrice, evidenziandone la complessità e l’attualità; messaggio che riverbera la transizione dalla romanità, in rovinoso e irreversibile declino sul piano delle istituzioni e dell’assetto geopolitico, all’avvento della cristianità.
E’ la linea di retrospettiva e prospettiva, in cui si colloca la performance di teatro sperimentaleed informale, di cui sono stati interpreti efficaci ed incisivi i giovani della quarta classe –sezione B – del corso di specializzazione per i Servizi informatici aziendali, nella suggestiva ed accogliente atmosfera della seicentesca Agorà–Chiesa dei Santi Apostoli, nell’ambito della fitta e composita programmazione di eventi che vengono susseguendosi con intensità in città in questi giorni all’insegna del “Giugno nolano”. Un’operazione culturale di buona impostazione, a cui ha fatto da matrice il testo, in forma di dialoghi, elaborato dalla professoressa Fortuna Dubbioso, avvalendosi di una congrua ricerca storiografica, in stretta collaborazione con la professoressa Susy Barone.
Il fulcro del racconto dialogato permette non solo di calarsi nei tempi della Chiesa delle origini, ma anche e soprattutto di rivisitare aspetti salienti dell’organizzazione con cui viene configurandosi la società, a fronte del disfacimento del sistema imperiale di Roma; un passaggio, di cui lo stesso Paolino di Bourdeaux, uomo di vasti interessi culturali, costituisce un’espressione considerevole, essendo stato rappresentante delle Istituzioni romane nell’esercizio delle funzioni di governatore della Campania, per approdare alla condivisione e pratica dei valori del Vangelo, incarnando e vivendo i principi della carità e della solidarietà verso gli altri, di cui il complesso d’accoglienza delle Basiliche paleocristiane di Cimitile é una testimonianza eloquente. E’ la rivisitazione, che fa cogliere, in tutta evidenza e chiarezza, le valenze etiche e civili del ruolo della Politica, al servizio della promozione della società e della dignità degli uomini. E’ lo scenario, in cui si inserisce la funzione di Papa Gregorio Magno, che riconosce recepisce nell’azione pastorale della Chiesa quegli elementi e fattori di costumi diffusi e di cultura romana assimilabili ai valori della concezione cristiana. E se la radice profonda del messaggio paoliniano é così atteggiato, il grande merito della performance consiste nell’averla resa esplicita e ben marcata, affidandosi all’interpretazione corale di venti–giovani–venti, dando un’impronta originale e innovativa, ma pienamente storicizzata dell’intrinseco lgame che corre tra San Paolino e la millenaria Festa dei Gigli.
LA SCUOLA, I GIOVANI E I CARMI
“Fin dai primi anni del 2000 l’Istituto- spiega la professoressa Susy Barone, nel focalizzare l’importante iniziativa, che non nasce dal caso, ma ha un interessante background– ha collaborato con la Pro Loco “ Nola–Città d’arte”, presentando una mostra in cui gli obiettivi della propria offerta formativa furono costituiti dagli otto Gigli e dalla Barca, realizzati in scala dagli alunni del corso Geometra.
Nel 2006, il “Masullo–Theti” ha adottato il Giglio del Sarto, sollecitando il recupero del Carme paoliniano, incentrato sull’acqua nel rispetto dell’ambiente cui il rivestimento del Giglio si ispirava. Una scelta di cultura ecologica, che tanta rilevanza per la realtà del nostro tempo. Questa volta é intervenuto in modo più concreto e fattivo, con una proposta al Comune di Nola e a quanti operano per la Festa, suggerendone una ricognizione alla luce dei valori cantati da San Paolino. In questa visuale- chiarisce- la processione dei Gigli deve essere manifestazione di gioia, di fratellanza, di comunità. Occasione per uno stare insieme. Un dialogo tra le diversità e le culture. Un’opportunità per costruire l’uomo, Nola e la società. Con Paolino e attraverso Paolino bisogna dire che Nola può far sentire la sua voce in Italia, in Europa e nel mondo “.
In realtà- quello della costruzione di una società giusta ed umanizzante- è il filo rosso che attraversa il testo rappresentato, scandendo nel fraseggio degli interpreti i valori dell’accoglienza, della fratellanza e della pace di cui Paolino si è fatto portavoce, dando compiuto significato alla performance, intitolata “Una riflessione su San Paolino e sulla Festa dei Gigli“, arricchita da canti e poesie di autori conterranei, quali Cesarano, Iorio e Patanella, con ampi squarci delle Epistole e dei Carmi paoliniani. E su queste scie si pone l’ipotesi di cambiamento da conferire alla Festa, recuperandone i valori originari e rendendoli attuali, restituendola alla cittadinanza nella sua autenticità, soprattutto alla luce del riconoscimento conferitole di essere parte del patrimonio immateriale della civiltà umana.
“La Festa– tiene a evidenziare la professoressa Fortuna Dubbioso– non è nata per rendere culto a San Paolino, ma il culto per San Paolino ha rivestito di cristianità una festa pagana. I nolani sono stati in gamba a saper coniugare nel tempo i valori cristiani con reminiscenze pagane. La storia ha fatto il suo corso ma anche i suoi errori. Il cambiamento inizia da qui e chissà che nel tempo- conclude- il “ Masullo–Theti”, con la sua opera propositiva sul territorio e con le energie dei suoi giovani non riesca a realizzare questo sogno”.
“Una manifestazione riuscita bene- afferma la dirigente del “Masullo–Theti”, la professoressa Annamaria Silvestro– con l’attenta partecipazione del pubblico, pienamente coinvolto nello spirito della rappresentazione, grazie alle capacità d’interpretazione dei giovani attori. La figura e il pensiero di San Paolino, uomo di fede e cultura, grande autore e fine poeta, sono stati espressi con linearità, così com’è stato riscoperto ed affermato nella giusta dimensione il valore profondo di religiosità che accompagna la Festa dei Gigli. Il Teatro è davvero uno straordinario veicolo di conoscenza e di divulgazione”.
Ed ecco la doverosa citazione dei venti–giovani–venti protagonisti dell’evento.
Leandro Occhipinti, Bruno Fusco, Lorenzo Valente, Domenico La Marca,Cristina Russo, Anna Cozzolino, Alex Rigoli, Carmen Balbi, Miriam Fasulo, Pasquale Maione, Giovanni Ursillo, Sabato Perna,Pietro Ferraro, Ylenia Gemito, Maria Buonocorre, Filippo Vecchione, Gioacchino Lombardi, Pasquale Addeo. Una menzione speciale spetta a Cristina Russo per il bel timbro di voce esibito per l’a canzone in omaggio ai giovani del “Masullo -Theti” composta da Leandro Occhipinti, Bruno Fusco e dalla stessa esecutrice.