Come ogni Giovedì, l’arte estasia Nola con lo spettacolo teatrale ” ‘a rota” presentato da Visioni, presso la Festa dei Folli.
“Napoli . Giugno 1946. Forse L’Italia scriverà la Costituzione. La città e la popolazione portano le ferite della guerra.
Tra le macerie si attende l’esito del “referendùm”, mentre la vita fiorisce anche dove non è desiderata.
Anche dove non è attesa.
È così che gli indesiderati nascono due volte. La prima quando vengono al mondo. La seconda quando vengono “esposti” nella ruota. Così il giorno dell’abbandono diviene il loro compleanno, in una malinconica festa improvvisata dal rione .
Ma questo Telluccia lo sa bene. Telluccia è il diminutivo di Annunziata. Quel nome che ha cercato di aggiustarsi addosso.
Telluccia, che vuole dimenticare. La sua vita l’ha passata a sopravvivere. Tra bombardamenti, macerie e promesse infrante. Due guerre nella sua vita. Dall’Annunziata lei non è mai voluta uscire. Napoli. Giugno 1946.
Nel rione Forcella si vocifera di una storia a metà tra il miracolo e la leggenda. Le scarpe della statua della Madonna dell’Annunziata si consumano. Napoli. Giugno 1946.
Tra poco tutto sarà finito. Anche questa notte presto cederà il passo all’ alba, mentre la Madonna dalle scarpe consumate calpesta frettolosa una Forcella addormentata, per far ritorno al suo altare. Immobile come una statua prima che il sole sorga . Prima che Telluccia si svegli.”.
Per la regia di Ramona Tripodi, con Marianita Carfora e Inaua Coeli Linhart, la necessità di “portare in scena” una Napoli ancora scossa dalla seconda Guerra Mondiale.
Per qualsiasi altra informazione si rimanda alla pagina Facebook “La festa dei Folli”
Annarita Franzese
“Napoli . Giugno 1946. Forse L’Italia scriverà la Costituzione. La città e la popolazione portano le ferite della guerra.
Tra le macerie si attende l’esito del “referendùm”, mentre la vita fiorisce anche dove non è desiderata.
Anche dove non è attesa.
È così che gli indesiderati nascono due volte. La prima quando vengono al mondo. La seconda quando vengono “esposti” nella ruota. Così il giorno dell’abbandono diviene il loro compleanno, in una malinconica festa improvvisata dal rione .
Ma questo Telluccia lo sa bene. Telluccia è il diminutivo di Annunziata. Quel nome che ha cercato di aggiustarsi addosso.
Telluccia, che vuole dimenticare. La sua vita l’ha passata a sopravvivere. Tra bombardamenti, macerie e promesse infrante. Due guerre nella sua vita. Dall’Annunziata lei non è mai voluta uscire. Napoli. Giugno 1946.
Nel rione Forcella si vocifera di una storia a metà tra il miracolo e la leggenda. Le scarpe della statua della Madonna dell’Annunziata si consumano. Napoli. Giugno 1946.
Tra poco tutto sarà finito. Anche questa notte presto cederà il passo all’ alba, mentre la Madonna dalle scarpe consumate calpesta frettolosa una Forcella addormentata, per far ritorno al suo altare. Immobile come una statua prima che il sole sorga . Prima che Telluccia si svegli.”.
Per la regia di Ramona Tripodi, con Marianita Carfora e Inaua Coeli Linhart, la necessità di “portare in scena” una Napoli ancora scossa dalla seconda Guerra Mondiale.
Per qualsiasi altra informazione si rimanda alla pagina Facebook “La festa dei Folli”
Annarita Franzese