Nicoletta è rinata una seconda volta. Esattamente un anno fa, quando un donatore gli ha dato la possibilità di avere una vita nuova che maggiormente si avvicinasse alla normalità. Un trapianto di un rene per evitare che la propria esistenza divenisse ancor più sofferta dei suoi primi venti anni. E Nicoletta insieme ai suoi cari non ha voluto dimenticare chi oggi non c’è più ma che continua a vivere in lei. Una ragazza venuta a mancare in un incidente stradale e la cui famiglia ha consentito al trapianto degli organi. E quel rene era compatibile proprio a Nicoletta che da qualche tempo era in lista di attesa. Un gesto d’amore che non si può dimenticare. Un esempio di solidarietà umana e la testimonianza che con la donazione si può continuare a vivere, oltre il destino. Oltre la morte.
Alcuni giorni fa presso la chiesa del Carmine di Nola, Nicoletta insieme alla sua famiglia, ha voluto ringraziare quell’angelo che ora vive in lei, l’intera comunità che gli è stata vicina ed i medici. “Io dal mio dolore sono riuscita a trarre consapevolezza – afferma Nicoletta – che uno spiraglio di luce si può trovare. E nel mio caso questa luce è il mio donatore la cui fiamma ha riacceso il mio sorriso. Oggi è un anno che questa fiamma continua ad ardere nella mia vita. Un ringraziamento particolare va al centro trapianti di Salerno, al professor Paride De Rosa ed al suo staff. Ringrazio ancora tutto il personale del reparto di nefrologia dell’ospedale di Nola, guidato dal professor Ferdinando Avella, senza dimenticare il mio medico curante Edoardo Verrillo”. Ed il caso di Nicoletta è emblematico su quanto sia importante la donazione degli organi, la cui cultura va implementata e sostenuta.