“Non la solita manifestazione autoreferenziale, ma una piacevole conversazione”, così il filosofo prof. Aldo Masullo ha definito l’incontro tenutosi il 9 Settembre u.s. presso l’Hotel “I Gigli” di Nola, a conclusione del 60° anno di attività del Masullo-Theti, con la presentazione dell’Annuario.
Moderatrice la giornalista de “Il Mattino”, dott.ssa Carmela Maietta; a relazionare, oltre al filosofo prof. Aldo Masullo, la D.S. prof.ssa Anna Maria Silvestro, il dott. Salvatore Guerriero, segretario nazionale di P.M.I. Italia-International, la dott.ssa Laura Napolitano, in rappresentanza del sindaco, dott. Geremia Biancardi, e la scrivente, prof.ssa Susy Barone, referente dell’Annuario.
In sala numerosi rappresentanti delle istituzioni civili, sociali e militari, insieme a docenti in attività e in pensione.
Singolare la conduzione della dott.ssa Maietta che, evitando discorsi e/o relazioni preparati ad hoc, ha invitato ad uno scambio di opinioni sia i relatori che alcuni presenti tra il pubblico, autori degli articoli che maggiormente avevano suscitato in lei curiosità ed interesse: dai Progetti Europei all’Alternanza Scuola-Lavoro, dal Femminicidio agli Incontri con l’autore, dalle Celebrazioni Augustee alle iniziative sull’ Educazione alla salute organizzate in collaborazione con i Lions.
Tutti coinvolti a rispondere alle domande e talora provocazioni della dott.ssa Maietta.
Filo conduttore ciò che può fare della istituzione scolastica non la renziana buona scuola, ma, per citare ancora il filosofo Masullo, una scuola “buona”.
Ad intervenire anche don Virgilio Marone, portavoce di un messaggio del Vescovo Beniamino De Palma, teso a sottolineare l’importanza che la scuola ha nella formazione umana delle nuove coscienze, “missione” ben più alta e complessa della pur importante funzione didattica che alla scuola appartiene.
Numerose le parole-chiave emerse dal dibattito: condivisione, autorevolezza, assunzione di responsabilità, impegno, esempio, unicità della cultura, ma soprattutto necessità di “dare senso”. Ecco quindi che le parole di Edgar Lee Masters, allorché diceva: “Dare un senso alla vita può condurre a follia, ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio. E’ una barca che anela al mare eppur lo teme”, possono caricarsi di un ulteriore significato, visto che, senza comprendere il senso più profondo di ciò che si studia, i nostri giovani sarebbero destinati ad essere poco motivati ed appassionati alla cultura, se non anche alla vita.
Prof.ssa Susy Barone