Il buon teatro deve essere presente al proprio tempo, ne deve essere specchio anche dei suoi guasti. Il palcoscenico deve offrire visioni, stimoli, emozioni che facciano pensare». E lo spettacolo di Ettore Bassi sembra rispondere al teatro nel modo più vero e più pieno, con una storia che scava nella bellezza schivata, quella di una terra che l’uomo ha dimenticato di ascoltare: «Il Sindaco pescatore» è la vicenda di Angelo Vassallo, un semplice pescatore di Pollica, nel cuore del Cilento, che prende talmente a cuore la sua città da diventarne sindaco nel 1995.
L’azione e i progetti dei suoi tre mandati portano alla sviluppo del centro che presto diventa meta turistica. Il benessere economico a volte diventa retroterra per l’intreccio di affari criminosi. Puntualmente si presentano gli speculatori collusi con la malavita e l’unico a fronteggiarli è il sindaco pescatore che viene misteriosamente ucciso con nove colpi di pistola il 5 settembre 2010.
L’operato di onesto amministratore è raccontato dal fratello Dario in un libro che affronta i temi dell’ingiustizia, della lotta all’illegalità e alla criminalità organizzata in una regione come la Campania. Un racconto, un ricordo. La storia di un eroe che nell’ordinarietà di una vita ambientata in uno dei posti più belli d’Italia, scrive la straordinarietà di un esempio da fissare nel tempo. Angelo Vassallo, il sindaco pescatore, un uomo che ha pagato con la vita l’impegno di amministrare con cura, dedizione e trasparenza i suoi luoghi e migliorare le condizioni e le prospettive