Nell’Aula Magna dell’Istituto Superiore “Leone-Nobile” di Nola si è svolto in mattinata un incontro sul tema “Come vorremmo il Rione GESCAL di Nola”.
Nell’incontro sono confluiti i contributi di docenti ed alunni che, presenti nel plesso aggregato di via Garibaldi n. 6, hanno voluto ideare e proporre una sorta di “Riqualificazione” degli spazi comuni presenti nel Rione, le quali produrrebbero un miglioramento dei livelli di vivibilità di tutti i residenti e non solo.
Uno studio di marketing effettuato dalla docente Patrizia Napolitano e da un’alunna dell’indirizzo turistico ha dimostrato che vi sono sul territorio ambienti e spazi da rivalutare con fontane, panchine, giardini ed aiuole, che rappresenterebbero un volano anche per un rilancio delle attività commerciali in loco.
Il docente Nicola Giovanni Migliaccio ha posto la sua attenzione nell’idea di creare “Orti di città”, capaci di impegnare, nella loro manutenzione e nella semina di colture, gli iscritti all’indirizzo di agraria, magari in sinergia con persone mature capaci di mettere a disposizione dei giovani le loro esperienze, le loro tecniche tradizionali, il loro modo di intendere la coltivazione delle superfici.
La referente di educazione civica docente Rossella Spiezia ed il dirigente scolastico prof. Vincenzo Serpico hanno preso la parola per sottolineare il ruolo di propulsione sociale che la scuola ha sul territorio.
Un richiamo alle Autorità Civili e Religiose, ai Partiti Politici ed ai Sindacati, ai Comitati Civici ed alle Associazioni a perseguire nell’obiettivo di tenere alta l’attenzione sulla GESCAL.
Gli atti dei lavori saranno messi a disposizione della Regione Campania, della Città Metropolitana e del Comune di Nola come testimonianza di un impegno ad azioni di solidarietà, di promozione sociale, di evoluzione urbanistica e di investimenti finalizzati al servizio della cittadinanza.
Come antefatto all’incontro, l’Aula Magna ha ospitato docenti ed alunni che hanno partecipato e sono stati insigniti di successo dal Circolo Archeo Club di Nola, dalla Fondazione De Rosa di Roccarainola e dall’Associazione Culturale Ipazia di Visciano.
Felice Andrisani