Ieri 2 giugno si è tenuta la conferenza stampa di presentazione delle attività del Comitato per la salvaguardia dei beni ambientali, storici e monumentali della città denominato: “Salviamo il Montezuma”. Presenti alla conferenza stampa anche i consiglieri comunali di opposizione Mariafranca Tripaldi, Domenico Vitale, Arturo Cutolo e Vincenzo Iovino, il coordinatore del Partito Democratico Gino Pappalardo, l’avv. Francesco Colombo per il Movimento 5 Stelle.
Durante la conferenza si sono esposte le iniziative istituzionali che il Comitato intende perseguire.
Il procedimento di valutazione della monumentalità della Villa Comunale di Nola, fermo da un anno in Soprintendenza, sarà seguito dalla dott.a Mariella Vitale, esperta di beni storici. Si è richiesto alle forze politiche presenti l’impegno di intervenire per chiedere al Ministero dei Beni e Attività Culturali la definizione della procedura nei tempi previsti dalla norma. Rispetto alle vicende giudiziarie, il Comitato ha, in statuto, fornito mandato per l’assistenza e la rappresentanza legale all’avv. Alessio Scala, con studio in Nola alla via De Notaris.
Ad aprire la conferenza, la dott.a Annamaria Napolitano, portavoce pro-tempore del comitato: “Mentre Nola è in festa per il giugno nolano 2016, la Villa Comunale di Nola è ancora chiusa. Colpa dei cittadini o dell’amministrazione Biancardi? Il sindaco di Nola ha ripetutamente dichiarato che la Villa Comunale è chiusa a causa della ostinazione di alcuni cittadini e associazioni. E certamente è colpa nostra che abbiamo denunciato la vicenda alla Procura della Repubblica nonché richiesto l’intervento della Soprintendenza competente per la dichiarazione della villa comunale quale bene di interesse storico.
Il Comitato, nato spontaneamente nel 2014, oggi si costituisce formalmente proprio per rappresentare gli interessi dei cittadini rispetto alla tutela della legalità e del patrimonio storico/ambientale della città dei gigli.”
Nel gennaio del 2015 il Comitato ha presentato istanza alla Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio della città metropolitana di Napoli per la valutazione della villa comunale quale bene di interesse storico/monumentale . I rapporti tra il Comitato Civico e la soprintendenza saranno seguiti dalla dott.a Annamaria Napolitano, che ha redatto la prima relazione storica allegata all’istanza, e dalla dott.a Mariella Vitale, esperta di beni storici.
Sempre nel corso del 2015 vennero presentati diversi esposti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola a cura dell’Osservatorio Democratico Articolo Tre. Tali esposti hanno portato all’apertura di una inchiesta giudiziaria, la 185/2015, per la quale il Comitato intende costituirsi parte offesa. Le inchieste penali saranno seguite dall’Osservatorio Democratico Articolo Tre tramite il proprio responsabile legale l’avv. Alessio Scala, con studio in Nola alla via De Notaris che è stato indicato all’atto della costituzione formale del Comitato quale suo rappresentante per le questioni di carattere penale. L’avv. Scala è a disposizione dei cittadini per ogni chiarimento sulle questioni legali relative alla vicenda.
Sempre connessa alle indagini da parte dell’Autorità Giudiziaria, il Comitato ha accolto la disponibilità a effettuare perizie di parte e proporre interventi di cura e messa in sicurezza sugli alberi secolari e monumentali della città da parte del dott. Andrea Maroé che ha già trasmesso al Comitato i prospetti per nuovi interventi di monitoraggio e i protocolli per le attività di cura che sarebbe disposto a svolgere gratuitamente. Fermo restando che permane la disponibilità già manifestata nel 2015 da parte del dott. Matteo Palmisani della LIPU per effettuare i primi interventi di cura degli alberi.
I consiglieri comunali di opposizione, Mariafranca Tripaldi, Domenico Vitale, Arturo Cutolo e Vincenzo Iovino, affidano a un comunicato le proprie dichiarazioni in merito alla vicenda Villa Comunale, annunciando interventi in consiglio comunale sia per le questioni contabili che per quelle giudiziarie. “Noi come esponenti politici delle opposizioni – dichiarano congiuntamente i consiglieri – e quotidianamente impegnati in una attività di contrasto alle scellerate operazioni gestionali dell’amministrazione Biancardi, non possiamo che essere al fianco dei cittadini che chiedono semplicemente ragione di una serie di atti amministrativi immotivati, irregolari e presumibilmente illegali. La vicenda Villa Comunale non è questione di aver ragione o torto o motivo di battaglia politica tra maggioranza e opposizione. La Villa Comunale è un bene comune che va preservato in qualsiasi modo possibile e pertanto invitiamo l’amministrazione Biancardi a riaprire la discussione istituzionale sulla questione e impegnarsi a cercare di trovare soluzioni alternative all’abbattimento, avviando almeno dei tentativi di cura e messa in sicurezza. Invitiamo Biancardi a lascar perdere dichiarazioni populistiche nelle quali accusa noi di essere i responsabili della chiusura a oltranza della Villa Comunale di Nola. La responsabilità di tutto questo è in scelte e azioni dell’amministrazione palesemente irregolari e ostinatamente irragionevoli. Speriamo che, nel giugno nolano 2016, San Paolino illumini il sindaco Biancardi e la sua amministrazione e lo riporti, almeno per la questione alberi monumentali, sulla via della saggezza.”
Duro l’intervento del coordinatore del Partito Democratico di Nola, Gino Pappalardo:
“In una città in cui le aree a verde pubblico sono scarse, e nel centro storico inesistenti ad eccezione della Villa Comunale, una città dove il verde pubblico viene scarsamente curato e valorizzato, tenere chiusa la villa per due anni è un vero e proprio delitto. Il fatto che il sindaco Biancardi, solo in occasione della conferenza stampa per la costituzione del Comitato Civico, si ricordi della questione annunciando laconicamente ai cittadini che la Villa sarà presto riaperta, è il segno di quanto tale importante questione venga affrontata dall’amministrazione in maniera puramente strumentale.”
Critico il Movimento 5 Stelle, che attraverso l’avv. Franco Colombo, attacca i consiglieri di opposizione rivendicando ai parlamentari del Movimento l’aver intrapreso le iniziative istituzionali che hanno portato al blocco degli abbattimenti.
“Gli Attivisti, sono impegnati in questa battaglia da circa due anni, con tutta una serie di iniziative. – dichiara l’avv. Colombo – Ricordano che se il Montezuma, ‘Monumento vivente’, esiste ancora unicamente per la sospensiva (n°3558 del 27.04.2015) della soprintendenza della provincia di Napoli, predisposta dal Comitato e sottoscritta anche dai parlamentari del M5S (Di Maio, Gallo, Micillo) ed immediatamente comunicata alla Stazione dei Carabinieri di Nola che bloccavano le ‘manovre di abbattimento’. Successivamente,una controperizia da Noi chiesta ad un ‘luminare’ del settore il dott. Andrea Maroè, specializzato nella valutazione della stabilità e vitalità delle piante arboree e nell’utilizzo delle tecniche di tree climbing, fatta anche con il nostro contributo economico ha consentito al “Montezuma” di rimanere tra noi.”
Alle dichiarazioni del Movimento 5 Stelle la replica del portavoce del Comitato:
“È vero che i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno sottoscritto l’istanza alla Soprintendenza per chiedere la monumentalità della villa comunale di Nola. Ma è anche vero che la documentazione e gli stessi interventi da loro sottoscritti sono stati realizzati dal Comitato e che loro si sono limitati a firmarli. All’epoca non abbiamo avuto il problema che si arrogassero il merito della vicenda perché il nostro obiettivo era ed è salvare gli alberi della villa comunale. Invece, passato l’evento mediatico, la richiesta presentata alla Soprintendenza non è stata seguita dagli ‘onorevoli’ 5 Stelle che ad un certo punto mi hanno detto, anche con un certo fastidio, che avevano altri problemi e che in fondo gli alberi stavano là. Il loro lo avevano fatto. Non vedo per quale ragione si accusi i consiglieri di opposizione di immobilismo quando il Movimento, a conti fatti, in questa vicenda ha sfruttato il lavoro altrui solo per farsi pubblicità sui giornali e non interessandosi seriamente della questione. Tanto che, ad un anno e mezzo, l’istanza per la dichiarazione di bene monumentale è ancora bloccata in Soprintendenza senza che nessuno se ne sia occupato.”
Al di là delle questioni legate alle ‘attribuzioni di merito’ il Comitato invita tutti i soggetti politici e associativi a contribuire per ottenere sia il pronunciamento del Ministero sulla monumentalità della villa comunale sia la tutela della legalità e della integrità dei beni comuni ambientali della Città dei Gigli.
I cittadini possono prendere visione dello statuto del comitato e delle iniziative in cantiere sulla pagina dedicata: www.areanolana.org/salviamoilmontezuma o scrivere a redazione@areanolana.org.