L’evento e il ricordo di Antonio Barone nelle pagine del Diario di Alessandro Troiano, della quarta classe, sezione A, corso specialistico Bio.
“Il ricordo è l’unico mezzo che riesce a mantenere viva una persona anche dopo la sua morte.”
Così il giorno 24 novembre 2023, noi alunni delle classi V A afm, III C inf, IV A bio, e V A sia dell’ Istituto Masullo–Theti di Nola, accompagnati dalle professoresse Susy Barone, Elena Silvestrini, Titti Falco e Maria Tulino ci siamo recati presso il Cimitero comunale di Nola per commemorare il caporale bombardiere Antonio Barone, caduto per la Patria sul fronte del Piave nel 1918, durante la Grande Guerra a soli 22 anni.
A partecipare all’evento commemorativo, organizzato dalla prof.ssa Susy Barone e moderato dalla prof.ssa Elena Silvestrini, erano presenti il vice sindaco di Nola, dott. Carmine Sautariello, il Brigadiere Generale del Polo Mantenimento Pesante Sud, Roberto Nardone, il Presidente della Pro Loco di Nola, dott. Giuseppe Bianco, il Presidente dell’ANMIG, dott. Giovanni Velotti, il Presidente del Consiglio Comunale di San Paolo Belsito, dott. Alberto De Filippis, il cappellano del Cimitero, Don Antonio, e il cappellano militare, Don Francesco.
Correva l’anno 2015, quando nacque l’idea, fortemente voluta dalla prof.ssa Fortuna Dubbioso, e portata avanti dall’allora preside Annamaria Silvestro con le docenti Elena Silvestrini e Susy Barone, di adottare un’edicola funeraria che versava in uno stato di abbandono e incuria, all’interno del Cimitero di Nola. Quale occasione migliore per ricordare il centenario della Grande Guerra e compiere allo stesso tempo un atto di Pietas cristiana verso la memoria ormai dimenticata di questo giovane caduto che nel suo sacrificio simboleggiava il martirio di un’intera generazione?
Ed è da qui che è nata l’idea di ridare dignità a quel sepolcro,con l’impegno, realizzato, per l’adozione e il restauro dell’edicola funeraria.
Da allora noi alunni dell’ Istituto Masullo–Theti ogni anno ci rechiamo presso questo luogo, per ricordare il sacrificio del giovane soldato, ma anche per riflettere sulle atrocità delle guerre del passato e del presente.Una composta processione di studenti ha attraversato il cimitero fino alla tomba di Antonio Barone, dove alcuni alunni della V A afm hanno deposto i ceri elettrici e una corona d’alloro, per ricordare il sacrificio di coloro che sono caduti per servire la patria, poi le note del Silenzio, eseguite dal Maestro trombettiere Luigi Capuozzo, e la benedizione della tomba di Antonio Barone, impartita dal Cappellano militare, Don Francesco, e dal Cappellano del Cimitero, Don Antonio i quali ci hanno guidato, in un’atmosfera di profonda commozione, alla preghiera collettiva, in ricordo delle vittime di tutte le guerre.
A seguire la nostra dirigente, la prof.ssa Elisa De Luca, ha sottolineato l’importanza della sensibilizzazione di noi studenti verso tematiche così rilevanti. Emozionante poi il momento della lettura di tre testimonianze, proposte dalla prof.ssa Titti Falco: la lettera scritta da un giovane combattente in trincea durante la Prima guerra mondiale, letta da Cinzia Ricciardiello della IV A Bio; il messaggio di solidarietà indirizzato da Papa Francesco al popolo ucraino, letto da Klyucko Nazar della III C inf; e, infine, il post di un ufficiale israeliano in procinto di partire per la Palestina, letto da Giada Giannetti di IV A Bio.
Le bellissime parole delle letture sono state un’occasione straordinaria per riflettere sull’orrore delle guerre e sull’importanza della pace, unica via sicura da percorrere.
A conclusione della cerimonia, la prof.ssa Fortuna Dubbioso ha letto la “Lettera del soldato”, un testo scritto da lei in cui ha voluto dare voce a quelli che potrebbero essere oggi i pensieri del caporale Antonio Barone, di fronte alla realtà dei nostri tempi ancora funestata da guerre e violenze.
L’evento ha avuto come obiettivo quello di ricordare, attraverso la figura del caporale Antonio Barone, tutti i caduti in guerra, non solo appartenenti alla Prima guerra mondiale ma a tutti i conflitti che sono stati combattuti fino ad oggi e che ancora sono in corso. Ma è stato anche un modo per ricordare tutte quelle persone e soprattutto i tanti giovani che hanno dato la propria vita per la nostra Patria e così facendo hanno permesso a tutti noi oggi di vivere in libertà.
Una libertà che è sempre in pericolo e che va protetta e salvaguardata ogni giorno.
Alessandro Troiano 4^A BIO