Percorsi di conoscenza e di riflessione sui fenomeni della criminalità organizzata e delle filiere dell’economia illegale, che comprimono la civile convivenza. Il Meeting si è svolto nell’Auditorium dell’Istituto tecnico-commerciale e per geometri “Masullo-Theti”.
Bioetica ambientale e farmacosofia; Fede e cittadinanza attiva; Progresso e democrazia, le tematiche sotto i riflettori. A trattarne, dialogando la comunità studentesca, Antonio Marfella, oncologo, esperto di Farma–economia e dirigente della Fondazione “Pascale”; don Ferdinando Russo, della Comunità parrocchiale di San Paolo Bel Sito e Luigi Picardi, presidente del Tribunale di Nola. Proiettato il docu-film realizzato da Libera, evocativo delle vittime innocenti delle mafie.
di Gianni Amodeo – Fotoservizio di Mira Bifulco
L’espressività di gente comune, e di ogni età, è quella che si legge in chiaro e parla con franca genuinità nei volti e nei nomi della lunga scia delle vittime innocenti disseminate delle mafie, in tanti angoli di quello che si definisce il Bel Paese, specie nelle città e nelle contrade periferiche del Sud che si sfilaccia sempre più nella desolata aridità sociale,che rende debole e fievole la circolazione delle idee. Ed eloquenti sono le asciutte e scarne didascalie per presentare le loro storie umane e le loro speranze prima che fossero stroncate dall’ignobile, truce e perfida violenza dei clan camorristici, delle cosche di mafia e delle ‘ndrine. E ancora: interviste con i genitori, i famigliari, gli amici, per cristallizzare i profili delle vittime uccise dalle mafie. Un ricordo limpido e semplice, senza alcuna concessione alla retorica, falsa e ipocrita.
Sono gli elementi significativi del docu-film, realizzato da Libera e proiettato nell’Auditorium dell’Istituto tecnico-commerciale e per geometri “Masullo–Theti”, con cui è stato introdotto il Meeting di riflessione sulla Giornata della memoria e dell’impegno civico, per rendere alle vittime di mafia non solo l’omaggio del doveroso e dovuto ricordo,ma anche e soprattutto per trarre dalle loro vite spezzate la linfa della coscienza civica. Ed è la linfa, che nutre la ricerca appassionata e fervida delle conoscenze, con cui ci si affranca dalla perversa schiavitù dell’ignoranza voluta e … volontaria , facendo acquisire la consapevolezza del dovere dell’onesto lavoro con cui si costruisce la propria condizione personale e civile, con cui si concorre alla formazione della convivenza sociale nella normalità fondata sulla correlazione tra diritti e doveri, senza arbitri, arroganze e violenze, che, invece, alimentano e rinnovano a ciclo continuo, il brodo di coltura degli interessi economici e finanziari delle mafie.
E’- quello appena accennato- il quadro operativo delle mafie specializzate non solo nell’esercizio della violenza feroce e cinica, ma anche e sempre più nella sofisticata strutturazione di pervasive relazioni nella “società che conta” e costituita da quelle estese zone–grigie, nelle quali si acquattano e “manovrano” burocrati e politici di ogni livello, banchieri e imprenditori, dirigenti di società e aziende statali e del parastato, professionisti, docenti universitari, responsabili delle stazioni per le procedure e l’aggiudicazione dei pubblici appalti, tutti soggetti che convivono per consolidata e spregiudicata prassi con le pratiche corruttive, avidi come sono potere e degli arricchimenti materiali derivati, in danno della società civile.
La Bioetica ambientale e la Farmacasofia, la correlazione tra Progresso e democrazia e il rapporto tra Fede religiosa e cittadinanza attiva sono state le tematiche di sessioni lineari e incisive per la qualità delle argomentazioni, che hanno connotato il Meeting, a cui ha fatto da prologo l’indirizzo di saluto della professoressa Annamaria Silvestro, dirigente dell’Istituto, nell’evidenziare la funzione formativa e di sensibilizzazione verso il Bene comune di iniziative come la Giornata della memoria ( n.d.r.: leggasi l’intervento nel riquadro). Un’esperienza di sicuro interesse, animata dalle agili e chiare argomentazioni sviluppate da Antonio Marfella, Luigi Picardi e don Ferdinando Russo ; esperienza,che, con la coordinazione delle prof.sse Elena Silvestrini e Gina Vetrano, ha coinvolto alcune delle classi del triennio di specializzazione curriculare del “Masullo–Theti”.
Marfella– oncologo, dirigente della Fondazione “Pascale”, ambientalista e da sempre in prima linea per le “battaglie civili” di difesa del territorio- nel richiamare la lezione di coerenza etica e di moralità pubblica professata da figure di straordinario valore culturale e civile come Giordano Bruno e Tommaso Moro, autentici eroi nell’osservanza delle loro idee, fino al sacrificio della vita loro imposto dall’ottusità del Potere, identificato per il primo nella Chiesa cattolica assolutista e temporalista e per il secondo nella Monarchia inglese sotto l’influenza della religione anglicana. Evidenziata la dimensione di Maestri di pensiero, che va ascritta al Nolano e all’autore dell’Utopia, un passaggio interessante era dedicato da Marfella alla visione naturalista di Bruno negli orizzonti delle teorie della rivoluzione copernicana e degli infiniti mondi. Accenti particolari erano posti da Marfella sul rapporto che intercorre sul piano delle radici semantiche tra le valenze della Lealtà civica e quelle della Legalità, presidi della libera e sociale convivenza, che le mafie sviliscono e comprimono.
Altro tema di forte significato analizzato da Marfella era calibrato sulla dura realtà di “Terra dei fuochi”, coincidente con gli ambiti di 57 Comuni- tra l’area metropolitana di Napoli e la provincia di Caserta – popolati da oltre un milione di abitanti. Uno scenario, in cui trionfa l’ economia illegale delle tante attività del cosiddetto “sommerso” che evade o elude del tutto la fiscalità e le regole della concorrenza di mercato; “sommerso” che s’integra con la filiera dello smaltimento illecito dei rifiuti speciali e nocivi, con cui sono stati devastati suoli agrari un tempo pregiati per la fertilità. E’ l’ economia illegale– spiegava- che ha trasformato e trasforma il principio costituzionale del diritto al lavoro, in una condizione di “schiavitù”, imposta dalla violenza dei clan, che dettano le loro “leggi”. Un dato di particolare riflessione posto sotto i riflettori da Marfella era quello dell’aliquota unica di tassazione e fiscalità -al 25%- per immettere il “sommerso” nei canali della legalità. Un percorso da vagliare e studiare attentamente per scelte politiche coerenti e della maggiore trasparenza possibile.
Sul valore della Giornata della memoria e dell’impegno civico concentrava le proprie riflessioni Luigi Picardi, presidente del Tribunale di Nola, per sottolineare l’importanza dell’incontro delle Istituzioni con i giovani che sono il futuro della società, il cui tessuto è aggredito dalle mafie. L’impegno civico per il rispetto della legalità-affermava- è presidio della normale convivenza nella sicurezza, per essere liberi dalla paura indotta dalla criminalità organizzata, che punta a soggiogare ai propri poteri e interessi la società. Il primato dello Stato cresce e si sviluppa- aggiungeva Picardi– nella democrazia e nella libertà, facendo diffondere tra i cittadini e i giovani gli anti-corpi al malcostume della corruzione e alle rapine sociali delle mafie. Sui l tema della Fede religiosa, che concorre a diffondere i principi della dignità delle persone e sul ruolo di promozione umana che svolgono la Chiesa e il clero si soffermava don Ferdinando Russo, parroco della comunità parrocchiale di San Paolo Bel Sito. E’ una funzione di sostegno e di condivisione per tutte le iniziative e azioni che contrastino le mafie e il loro propagarsi. E’ una scelta di campo netta- concludeva- e di normalità per quanti si riconoscono nei principi del Vangelo.
CULTURA,GIUSTIZIA E VERITA’ PER DEBELLARE LE MAFIE
San Francesco d’Assisi patrono dell’ecologia offre la testimonianza che la natura è un’armonia di ritmi e di leggi. Purtroppo, spesso, molto spesso l’uomo tratta la natura in modo egoistico, distruggendo le ricchezze naturali e inquinando l’ambiente dove vive. E’ urgente una sana bonifica ma anche e soprattutto un intervento interiore dell’uomo che torni a guardare la natura con ammirazione , a trattarla con cura e rispetto vedendone lo specchio dell’amore del Creatore.
Ma per amare la creazione o la natura bisogna saperla apprezzare. Tutti dobbiamo farlo ma è importante che i giovani trovino il tempo di contattare la natura, l’ambiente ed essere sentinelle. E’ un impegno creativo con buone prospettive di salvaguardia. La natura è un libro da leggere non da imbrattare. Nelle sue pagine vi è sempre stato un messaggio d’amore che oggi il malcostume , il malaffare, l’egoismo ha sotterrato, a noi il compito di farlo riemergere perché possa raggiungere il cuore di ciascuno di noi e riempirlo di speranza.
Cultura, giustizia, verità il trinomio valoriale sul quale dovrebbe fondarsi ogni comunità civile. L’uomo senza conoscenza è privo di orientamento e quindi anche di fede che aiuta a costruire il senso della vita fondata su valori e principi, sul sentimento di verità e giustizia che alberga in ciascuno di noi e attende di essere concretizzato, basta volerlo.
L’insegnamento della legalità va praticato a scuola e in famiglia a partire dalla tenera età poiché il bambino è una spugna che assorbe ciò che vede e sente. In questi luoghi si creano i cittadini giusti del domani.
La cultura favorisce il dialogo e l’ apertura mentale, conoscere il passato, altre culture e lingue sono fondamentali. Importante è anche la conoscenza delle istituzione politiche e sociali, delle leggi, insieme ai diritti e doveri dei cittadini, della situazione attuale del mondo per sviluppare capacità di pensiero critico.
La scuola è una comunità, luogo umanizzato che ha delle sue norme per assicurare rispetto, tutela, uguaglianza e dignità per tutti. Perciò occorre collaborazione, condivisione, cooperazione.
Come il bambino ,il ragazzo, il giovane si comporta a scuola quasi certamente si comporterà altrove.
La formazione di nuove menti facilita il cambiamento, aiuta a migliorare il nostro presente e futuro.
Intanto per accompagnare il cambiamento è necessario effettuare controlli più frequenti e precisi, cercare personale capace, attento, con spiccato senso del dovere e di giustizia tale da non farsi corrompere.
Tutti dobbiamo collaborare affinché chi non rispetta l’altro e cerca di sopraffarlo venga denunciato e non protetto per paura o perché è potente.
E’ necessario cambiare mentalità e far sparire la rassegnazione perché tutti sappiamo riconoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Uniamo le nostre forze per la progressione e la tutela del grande patrimonio umano.
Prof.ssa Annamaria Silvestro – Dirigente scolastico dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri “Masullo-Theti”- Nola