di Gianni Amodeo
Lucido e penetrante intervento di Antonio Bassolino nel tracciare gli errori della Sinistra e le prospettive che si profilano per il pieno rilancio del suo ruolo, guardando al Movimento5Stelle. Le analisi di Massimo Paolucci per l’Europa della pace e della solidarietà che superi la buia fase dell’austerità e del rancore. Le forte denuncia di Luigi Napolitano sui ritardi della politica in generale e sulle inadeguatezze del centro sinistra nella città che si prepara ad eleggere la nuova amministrazione.
Rilevante e attento riscontro d’interesse e di pubblico per la presentazione del libro “ Un sogno di Sinistra tra Europa e Mezzogiorno” scritto dall’eurodeputato Massimo Paolucci, esponente di “Mdp Art. 1” e ricandidato nelle liste del Partito democratico in seguito all’accordo stretto da Roberto Speranza e Pierluigi Bersani col nuovo segretario Nicola Zingaretti. I posti a sedere della Sala riunioni del bar Santaniello non sono bastati a contenere il numero di coloro che hanno partecipato e che hanno seguito con viva attenzione gli interventi dei relatori.
Il dott. Luigi Napolitano, che ha curato l’organizzazione dell’evento, ha rivolto calorosi ringraziamenti a tutti coloro che, numerosi, sono intervenuti. Napolitano non si è fatto sfuggire l’occasione per denunciare lo stato di grave difficoltà della politica nella città di Nola e, in particolare, a fronte della presenza pressoché impercettibile dei partiti del centro sinistra alla competizione elettorale in corso nella città bruniana, che si accinge a votare, per eleggere il sindaco e il Consiglio comunale.
Agli interventi dell’avv. Maria Franca Tripaldi e del professor Antonio Caccavale, che si sono soffermati su alcuni temi che Paolucci ha affrontato nel suo libro, è seguito quello molto atteso di Antonio Bassolino, che ha proposto un’analisi dell’attuale situazione politica italiana e internazionale, chiamando in causa la necessità per la Sinistra di non continuare a disperdersi in mille rivoli e che sappia decidersi a fare scelte diverse da quelle del recente passato. Per Bassolino c’è bisogno di uno sforzo unitario da parte della Sinistra riformista per provare a fare argine a quel liberismo che ha acuito, e di molto, le diseguaglianze sociali.
Duro il giudizio dell’ex presidente della Regione Campania sull’attuale compagine di governo, che non fa altro che litigare e che ha il grave torto di aver ridotto la politica estera italiana ad un semplice risvolto delle beghe interne allo stesso governo. Un tempo era la politica estera a prevalere sulle divisioni interne; oggi sono le divisioni interne a dettare la linea sulla politica estera, col risultato che l’Italia vive una posizione sempre più marginale e ininfluente rispetto a quello che accade in Europa e nel mondo. La stessa cosa avviene per questa Europa unita nella moneta, ma divisa su tante altre cose che le impediscono di diventare il quarto attore sulla scena internazionale e giocarsi le sue carte in un confronto alla pari con gli Stati Uniti, con la Cina e con la Russia.
Non è stato tenero, Bassolino, con Renzi, al quale ha rimproverato una gestione del partito democratico molto poco attenta a farsi sintesi della pluralità e della ricchezza delle diverse anime in esso presenti. Il declino di Renzi, ha sostenuto Bassolino, è iniziato nello stesso momento in cui ha raggiunto il massimo del consenso personale, con il 40 % dei voti che il partito democratico raccolse alle europee di cinque anni fa. Ma quel referendum costituzionale fu un grave errore, perché Renzi volle utilizzarlo come un referendum su se stesso e in occasione del quale Bassolino ha ricordato, a quanti non ne fossero a conoscenza, di aver votato “Si“, pur avendo colto un clima che preludeva ad una prospettiva infelice per Renzi stesso e per il partito. Bassolino ha ricordato altri referendum che, nella storia recente, sono stati fatali a coloro che avevano voluto promuoverli con l’intento non velato di trarne benefici personali dal punto di vista del consenso, come fu per Fanfani il referendum sul divorzio del 1974 e per De Gaulle il referendum sulla riforma del senato del 1969.
In un passaggio Bassolino ha espresso apprezzamenti per ciò che il professor Massimo Cacciari va dicendo da qualche tempo e che riguarda il che fare riferito al partito democratico che, secondo lui, prima o poi non potrà non prendere in considerazione la necessità di aprirsi al Movimento Cinquestelle. Ha, infine, toccato il tema delicato delle riforme indispensabili che servono ad un’Europa che voglia essere al servizio dei cittadini e non alla mercé della volontà dei potenti.
A Massimo Paolucci, l’autore del libro del quale questo giornale ha già illustrato in grandi linee i contenuti, è toccato concludere l’incontro. Paolucci ha egregiamente chiarito il motivo per il quale ha deciso di pubblicare il suo libro proprio in concomitanza con la campagna elettorale in corso per il rinnovo del Parlamento europeo. Era il modo migliore, quello della pubblicazione del libro, per presentarsi agli elettori con un bagaglio di riflessioni e di proposte che dessero il segno di quello che, a suo avviso, l’ Europarlamento dovrà fare per rappresentare al meglio i cittadini e per mettere in campo politiche molto più incisive in ordine a modelli di sviluppo ecosostenibile e a criteri di giustizia economica e sociale; per un’ Europa che si lasci alle spalle l’epoca buia dell’austerità e del rancore per tornare ad essere un grande traguardo di pace e solidarietà.