“Noi vogliamo lavorare sappiamo fare bene le automobili, come abbiamo sempre fatto, e vorremmo continuare a farne. Il lavoro, nel rispetto dei nostri diritti, non ci ha mai fatto paura. Di questo viviamo, e non possiamo permetterci di perderlo, per questo vi chiediamo di rientrare a Pomigliano. Oggi dopo l’accordo siglato tra Fiat e organizzazioni sindacali con il ricorso ai contratti di solidarietà per 1948 lavoratori di Pomigliano, che ignora completamente i 316 lavoratori emarginati a Nola, perplessità e timori sono predominanti. Tutto ciò non si è mai verificato, anzi, tutti gli stabilimenti menzionati sono forniti di un proprio polo logistico indipendente da noi. A Nola in questi anni non si è mai svolta una vera lavorazione Logistica, ma semplicemente piccole operazioni che non hanno avuto nulla a che fare con la reale produzione degli stabilimenti. Ora non si capisce il perché noi lavoratori siamo attualmente ignorati e posti forzosamente fuori dallo stabilimento, ciò amplia i dubbi su una eventuale discriminazione nei confronti dei lavoratori delocalizzati a Nola”. Questo il testo della lettera aperta che i lavoratori del reparto logistico di Nola della Fiat hanno inviato a Elkann e a Marchionne per chiedere i contratti di solidarietà.