di Gianni Amodeo
Cambiamento radicale, nella configurazione della Giunta comunale disegnata e messa a punto dal sindaco Gaetano Minieri, dopo la revoca delle dimissioni che aveva rassegnato il 12 maggio e formalizzata alla vigilia della scadenza del termine dei canonici 20 giorni, prima che diventassero irrevocabili, determinando con largo anticipo la conclusione del ciclo amministrativo apertosi, di fatto, a luglio del 2019. E’ il cambiamento, che rispecchia il ritrovato equilibrio tra le componenti della coalizione maggioritaria, per rapportarsi con quello che viene prospettato e rivendicato genericamente quale profilo di rappresentanza politica aderente agli orientamenti delle stesse componenti, che oscillano da quelle di matrice civica a quelle di centro-sinistra, superando e … rimuovendo il profilo cosiddetto tecnico assunto dalla prima versione della Giunta, con figure provenienti dalla società civile e dall’esercizio delle professioni, restata in carica per undici mesi. E non si possono ritenere affatto estranei nel passaggio – per quanto programmato e … annunciato già a dicembre scorso- dall’uno all’altro profilo della Giunta, i determinanti impulsi di accelerazione innescati dagli appuntamenti elettorali in dirittura d’arrivo tra settembre e dicembre. E quella di Nola, città media di sicura rilevanza, è una piazza elettorale che ha sempre esercitato un peso specifico marcato negli equilibri politici dell’area metropolitana di Napoli. Una realtà, quella del contesto bruniano, il cui governo politico ed amministrativo ha una valenza di notevole portata nell’orientare consensi e scelte, specie per il voto del rinnovo del Consiglio regionale della Campania, su un territorio in cui si fronteggeranno candidature forti sia di consiglieri uscenti che di “new entries” nella corsa elettorale, per conquistare seggi di rappresentanza nell’assemblea del Centro direzionale partenopeo.
Di certo, la “lettura” del senso del cambiamento profondo impresso alla Giunta del dopo Corona virus in ragione delle scelte compiute dal “primo cittadino”, alla luce delle trattative sviluppate per uscire dall’impasse della crisi, si ritrova nella conferma dell’avvocato Ruggiero Iovino, con le delega per gli affari generali dell’Ente di piazza Duomo e della dottoressa commercialista Elvira Caccavale, con deleghe per commercio, polizia municipale e sport. E’ l’unico assessore confermato del Minieri prima edizione, per uno schema di organigramma che si prospetta, come di seguito: Ferdinando Giampietro (Più Nola), con delega per l’ urbanistica, i beni culturali e la pubblica istruzione; Angelo Siano (Uniti per Nola), con delega per i lavori pubblici; Francesca Giglio, (Uniti per Nola), con delega per il bilancio; Francesco Pizzella ( Nola democratica) con delega per le politiche ambientali; Elvira Caccavale (Uniti per Nola), con deleghe per annona, polizia municipale e sport; Berenice Candela (Nola democratica), con delega per le politiche sociali.
Tratto caratterizzante del Minieri–bis, è la presenza degli architetti. Sono Ferdinando Giampietro – la novità nell’agone politico cittadino, con un significativo back ground nella promozione delle attività sociali per il territorio- Francesco Pizzella e Angelo Siano, amministratori di lungo corso, approdati al quinto mandato consiliare. Pizzella, attivamente interessato alla risoluzione delle problematiche ambientali, è stato anche presidente del Consiglio comunale, con esperienze maturate nella rappresentanza dell’Udc, mentre Siano è stato tra i più attivi rappresentanti e promotori di Forza Italia in città, fin dagli anni ’90. Due assessori rappresentano l’avvocatura, sono Berenice Candela e Ruggiero Iovino; dottoresse commercialiste di considerevole esperienza professionale sono Francesca Giglio ed Elvira Caccavale. Con Gaetano Minieri– novità in assoluto- per la prima volta sindaco della città è un ingegnere–imprenditore. E nelle funzioni di sindaco e podestà, dall’Unità nazionale ad oggi, in città si sono alternati avvocati, in lunga schiera, e medici. Tra gli anni ’ 80, ’90 e il primo decennio del 2000 ancora notevole è stata la partecipazione dei medici alla vita politica ed amministrativa, espressa da Franco Ambrosio, Ferdinando Avella, Peppino Serpico e Felice Napolitano. E hanno guidato l’amministrazione comunale con chiarezza di idee sia Ambrosio che Serpico e Napolitano incontrando, però, ostacoli e pietre d’inciampo di vario genere, all’interno degli antagonismi fini a se stessi, generati dalla città.
Ma questo è un altro discorso sulle occasioni perse da Nola. in termini di sviluppo complessivo..