«L’associazione Noi che amiamo Nola, unitamente al suo direttivo, con profondo rammarico, è costretta a comunicare a tutto il popolo nolano e gigliante che il 31 maggio, in piazza Duomo, non ci sarà il consueto spettacolo musicale che ci accompagna ormai da diversi anni. Ad accogliere il giugno nolano purtroppo quest’anno ci sarà una piazza vuota che si riempirà verosimilmente solo pochi minuti prima della mezzanotte, per l’accensione del bastone di San Paolino. Il brindisi al giugno nolano nasceva 30 anni fa, quando pochi amici in qualche auto decisero di stappare una bottiglia in piazza, e da allora è diventato un evento in continuo crescendo, che ha avuto la sua apoteosi negli ultimi anni. Purtroppo, dopo il venerdì delle cene, anche il benvenuto al giugno nolano è stato vittima sacrificale dell’amministrazione e della fondazione, rei di non aver saputo indirizzare i due eventi nella giusta direzione. Ma perché perdere tempo a correggere? Meglio abolire… Così il venerdì è diventato evento a sé per i maestri di festa dei gigli che cercano di accaparrarsi i gruppi più nutriti di ragazzi, lasciando libero sfogo agli stessi a sbornie ed altre efferatezze. Il benvenuto al giugno nolano invece, si limiterà alla pur bella manifestazione dell’accensione del bastone di San Paolino, simbolo di fede, ma che non coinvolge più di tanto il popolo nolano, a cui farebbe piacere ascoltare le note delle canzoni dedicate al suo Santo. Quest’anno avevamo pensato ad un evento particolare con un’orchestra vera e propria, a riproporre le più belle melodie degli ultimi 30 anni, con la partecipazione di tutti i cantanti nolani. Purtroppo, essendoci dei costi non lievi, abbiamo chiesto aiuto alla fondazione, ma la risposta è stata picche. Ciò nonostante, ci siamo messi alla ricerca di sponsor, ma ci hanno messo un altro paletto. L’orchestra non poteva avere un suo palco, per questioni di ordine pubblico, i musicisti avrebbero dovuto suonare a terra, in mezzo alla gente, che non sarebbe stata poca, mettendo a rischio la propria incolumità è quella degli strumenti musicali, che non hanno il costo di un giocattolo. Valutato bene il tutto, e convinti che ci sarebbe stata solo una confusione, abbiamo deciso di rinunciare, tra la soddisfazione di chi ci ha posto i paletti, e di chi ha fatto l’impossibile per appropriarsi della piazza, anche se solo per un quarto d’ora. Chiaramente i fondi per noi non c’erano, ma per invitare un giovanotto come Pippo Baudo, subito si sono aperte le casse comunali. Ma tutto questo è sempre colpa delle alte cariche che non scelgono persone idonee come membri della fondazione. Noi non discutiamo il valore tecnico di queste persone, ma la festa dei Gigli è un’altra cosa, l’intelligenza e la tecnica non bastano, bisogna essere nolano gigliante a 360 gradi. Questo è solo l’inizio di un giugno nolano che si prospetta molto deludente, nonostante l’impegno delle varie associazioni. Il nostro non è un addio, ritorneremo più forti di prima, a dare ai nolani ciò che meritano e desiderano di più, la canzone dei Gigli nella sua più bella espressione di fede e divertimento. W Nola W San Paolino», è quanto comunicato dal direttivo di “Noi che amiamo Nola”.