Percorso in salita, per il risanamento economico dell’Ente di piazza Duomo, a fronte di un disavanzo di 33 milioni, a cui vanno aggiunte posizioni debitorie per oltre 5 milioni. L’agenda di gestione del nuovo corso è predefinita dal Piano di riequilibrio di durata ventennale e dal correlato Dup per il triennio 2019\2021 con vincoli tassativi che non permettono deroghe, sia nel ridimensionamento del personale che nella riscossione di tributi e tariffe per i servizi comunali . Per la Giunta due opzioni, da quella di profilo tecnico – con figure professionali autonome– a quella di profilo politico. Potrebbe spuntare la soluzione mista, con rappresentanze tecniche e politiche. Con l’ insediamento della neo–compagine consiliare in programma nell’odierno pomeriggio il rebus sarà risolto.
di Gianni Amodeo
E’ chiamata a far ripartire la città verso obiettivi di normale e trasparente amministrazione, la neo-compagine consiliare che si insedierà oggi – alle ore 17,30– nel palazzo comunale per l’esercizio delle sue funzioni nel prossimo quinquennio. Un impegno di ri-partenza e slancio civico, dopo un anno di gestione commissariale, determinato dalla fine anticipata della consiliatura del Biancardi–bis, esauritasi nell’arco di tre anni per le prolungate e irrisolte conflittualità interne alla maggioranza di centro-destra che finì addirittura per auto-annullarsi, disertando in larga parte la seduta dell’8 maggio, senza procedere all’approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario del 2018.
Un epilogo tra i più duri e amari per la città, certamente da dimenticare, non tralasciandone, però, la severa lezione di condanna verso i protagonismi e i particolarismi autoreferenziali che sviliscono e vanificano la ricerca del bene comune. In realtà, l’insediamento a Palazzo di città segna per la compagine consiliare, lo start di un percorso tutt’altro che agevole per il governo locale, a fronte di un disavanzo di amministrazione di circa 33 milioni di euro, a cui vanno aggiunte ulteriori posizioni debitorie, che si aggirano su oltre 5 milioni. Una situazione, per la quale è stato adottato il 22 febbraio dal commissario dell’Ente di piazza Duomo, il prefetto Anna Manganelli, il Piano di riequilibrio finanziario per la durata di 20 anni, in funzione del risanamento economico comunale.
E’ il Piano di riequilibrio, a cui si rapportano il bilancio di previsione 2019\2021 e il correlato Documento unico di programmazione, con la regolare approvazione del prefetto Manganelli, sottoscritta il 23 marzo. Sono atti e provvedimenti che, di fatto, fissano le direttrici dell’azione amministrativa, con precisi vincoli dai quali non è possibile derogare, per dare certezza al piano di risanamento. E un’agenda già definita nella scala delle priorità fatte di obblighi e divieti vari a cui l’amministrazione deve soltanto conformarsi, step dopo step, con politiche di spesa al bilancino e di entrate certe.
In questo quadro, s’è fondamentale il ruolo della compagine consiliare nell’azione di proposta e controllo, di pari rilevanza è il ruolo della Giunta per l’esecutività delle funzioni che le spettano. Un assetto ancora in via di definizione, con nodi ancora da sciogliere, a poche ore dalle decisioni definitive. E’ certo,tuttavia, che il sindaco Minieri ha sollecitato i cinque gruppi della coalizione di maggioranza- Uniti per Nola, Più Nola,Nola in Movimento, 801, Nola democratica– a focalizzare in tavoli tematici le linee di orientamento con cui connotare la Giunta. Ma le delegazioni impegnate bei confronti non hanno trovato finora l’intesa risolutiva. E resta il dilemma delle due opzioni in campo, quella di una Giunta di profilo tecnico-amministrativo, con figure professionali e autonome in grado di garantire la discontinuità con il passato, e quella della Giunta modellata dal riparto degli incarichi assessorili in proporzione con i consensi elettorali, che conferiscono la maggioranza relativa all’interno della coalizioni ad Uniti per Nola, con sette consiglieri su 15 ripartiti in quattro gruppi. L’altra opzione, potrebbe combinare i profili delle figure professionali autonome e quelle de consiglieri. Come si sbloccherà la situazione e con quale configurazione, si capirà nel tardo pomeriggio di oggi con la presentazione della Giunta che sarà formalizzata e presentata dal “primo cittadino”. Dato certo è che sarà una Giunta a sette, con quattro incarichi assessorili conferiti a donne e tre ad uomini. O viceversa.