Il dovere della memoria storica per la costruzione della pace attiva nella libera convivenza tra i popoli senza alcuna distinzione. L’indirizzo di saluto- vedere box- della dirigente scolastica Annamaria Silvestro. Sono intervenuti il generale Salvatore Ioria , responsabile del polo di mantenimento sud dell’esercito italiano, l’assessore Cinzia Trinchese e il professore Vincenzo Sepe, d.s. della scuola media “Merliano”. Il futuro e la libertà delle nuove generazioni nelle considerazioni della studentessa Ilaria De Luca.
E’ assurto a simbolo testimoniale, rappresentativo di tutti i concittadini Caduti nelle incandescenti zone di battaglia, nelle quali- per terra, cielo e mare- si sono consumate nel “ Secolo breve ” del ‘900 le tragedie di due guerre mondiali – le prime della storia dell’umanità- con il pesante e tremendo carico di 100 milioni di vittime umane. E’ Antonio Barone – caporale bombardiere del Regio Esercito italiano- che, aveva appena 22 anni, quando incontrò la morte su uno dei fronti aperti nel teatro della cosiddetta Grande guerra. Era il 17 settembre del ‘ 18…del fatidico e tormentato 1918, viatico per tante tristi pagine, incise dai totalitarismi del nazional-socialismo, del comunismo sovietizzato e del fascismo.
La vita del giovane caporale bombardiere fu falciata inesorabilmente, quando il conflitto aveva ormai imboccato la corsia che avrebbe condotto , di lì a qualche mese, all’epilogo del Quattro novembre nella battaglia – più esaltata decantata che effettiva e reale, svoltasi tra Ceneda e Serravalle– dando l’opportunità alle truppe guidate dal generale Pietro Badoglio di celebrare l’ingresso trionfale nella città di Vittorio Veneto, mentre l’esercito austro-ungarico era in piena, convulsa e confusa ritirata. E Vienna aveva chiesto il giorno precedente il “cessate” le ostilità….
Le spoglie di Antonio Barone sono raccolte nell’edicola funeraria di un’ala del Cimitero monumentale, a Nola ; un’edicola, restata per lungo tempo in condizioni di abbandono e che dallo scorso anno é stata adottata e viene custodita dalla folta comunità scolastica e docente dell’ Istituto statale tecnico-commerciale e per geometri “Masullo–Theti ”. Un atto di riconoscenza e di solidarietà che salda il passato al presente che vivono le giovani generazioni per un futuro attraversato più da dubbi e ombre che da speranze affidabili e certezze plausibili. E proprio in queste giornate, segnate dalla scia di sangue degli attentati che hanno colpito Parigi e l’intera civiltà dell’ Occidente , di cui la metropoli d’ Oltralpe é tra le espressioni più significative e “parlanti” , la rappresentanza della comunità del presidio d’ Istruzione scolastica superiore di via Mario De Sena si è ritrovata nel Cimitero cittadino, in raccolta meditazione e preghiera, per onorare il ricordo di Antonio Barone, immolato alla Patria, e con lui tutte le vittime di ogni guerra. Sono stati intensi momenti di meditazione e preghiera, per riflettere sulle istanze dei valori della pace attiva e solidale, per la quale uomini e popoli, senza alcuna distinzione di razza e etnia, di carattere sociale ed economico o di professione religiosa, possano coesistere e convivere, senza alcun incubo e nessuna forma oppressione, violenta o psicologica che sia.
Al semplice rito commemorativo hanno partecipato le rappresentanze delle scuole della città, la dirigente del”Masullo-Theti”, la prof.ssa Annamaria Silvestro, della quale si pubblica nel box l’indirizzo di saluto, il generale Salvatore Loria, direttore del Polo di mantenimento pesante dell’Esercito italiano, le cui strutture operative sono attive sul territorio comunale, l’architetto Cinzia Trinchese, assessore ai beni e alle attività culturali, in rappresentanza della civica amministrazione, il dirigente scolastico della Scuola media “Merliano”, professore Vincenzo Sepe.
“E’ doveroso ricordare le vittime di tutte le guerre, sia sui fronti di combattimento che tra le popolazioni civili – ha dichiarato l’assessore Cinzia Trinchese – con il fermo e forte auspicio per la pace nel mondo. Non è soltanto un sentimento, che deriva dalla tristezza suscitata dalla violenza degli attentati di Parigi di venerdì scorso, ma anche e soprattutto la ragionevole consapevolezza, per la quale, tutti e indistintamente dobbiamo essere portatori di pace e libertà. L’iniziativa del “Masullo-Theti” – ha concluso Trinchese– è certamente degna di lode. La città e l’amministrazione comunale vi si riconoscono in pieno”.
“La storia non è maestra di vita- ha affermato Ilaria De Luca, spigliata e brillante studentessa del “Masullo-Theti”. Gli uomini e i popoli, purtroppo, non vogliono né riescono a comprendere le “lezioni ” che sono consegnate loro dalle tragedie delle guerre. I moniti dei due conflitti mondiali sono sempre più confinati nell’oblio, mentre la volontà di dominio prevale ed acceca quanti inseguono il potere e il suo esercizio di sopraffazione sul prossimo. Quello ch’è accaduto la settimana scorsa a Parigi ha analogie con tanti akltri tristi episodi, tra cui i terrificanti attentati alle Torri gemelle, a Washington, nel settembre del 2001. Per noi giovani sono segnali che fanno temere per il futuro . Il terrorismo- ha concluso Ilaria De Luca– che si traduce in atti di guerra pone in pericolo la civile convivenza e la libertà nel mondo”.
DAL FRONTE DELLA GUERRA DEL ‘14\18 – ANTONIO BARONE SCRIVE AI GIOVANI ( Trasposizione di idee e istanze a cura della professoressa Fortuna Dubbioso)
Carissimi, non potevo restare in silenzio. Sono commosso, perché ancora una volta siete tutti qui presso il mio antico sepolcro… che non mostra più i suoi 100 anni grazie al vostro intervento, alla vostra dedizione. Come potrei ricompensarvi? Vi offro ancora una volta la testimonianza delle mie ormai consumate spoglie. Quel che resta del mio corpo vi sia di monito! Ho vissuto l’inferno. Sì, la guerra è l’inferno sulla terra. Ho conosciuto la paura, la fame, il freddo, lo sporco della trincea. Il fragore dei cannoni, che ancora sento, mi batte nelle tempie. Ho pianto, ho gridato, volevo delle risposte che nessuno mai mi aveva dato sino ad oggi. Tutti voi siete la mia risposta: mi rendete felice. Grazie a voi la stessa mia morte è causa di gioia per me; il sacrificio della mia giovane vita finalmente ha un senso. In particolare, voi giovani amici, ascoltatemi: nei vostri occhi vedo la freschezza della età; nelle mani la vita in tutta la sua pienezza; sento i palpiti del cuore nel mentre temprate le ali per volare nella libertà e nella pace, per essere poi protagonisti della vostra esistenza. Rispettate la libertà, per la quale è valsa la pena morire. Sappiatela usare, non ne abusate. Siate sentinelle di pace sempre ed ad ogni costo. Pace e libertà sono segno di civiltà perché la libertà è respiro della ragione, la pace è respiro del cuore.
Al Dirigente scolastico va un grazie particolare per la sua profonda sensibilità. Spesso a scuola ella diventa madre per tutti voi. E’ madre anche per me. A lei il mio abbraccio filiale. Tengo tutti nel cuore. Grazie. Dal cielo non vi dimenticherò.
Ecco il testo dell’indirizzo di saluto della professoressa Anna Maria Silvestro, dirigente scolastica dell’Istituto tecnico-commerciale e per geometri “Masullo-Theti”, per la ricorrenza commemorativa del caporale bombardiere del Regio Esercito italiano, Antonio Barone, morte sul fronte di battaglia nel conflitto ’ 14 \ 18. Il rito celebrato nel Cimiterro cittadino, dov’è l’edicola funeraria, dedicata a Barone, testimone rappresentativa di tutti i concittadini immolatio alla Patria nelle due guerre mondiali del ‘900.
“Saluto e ringrazio tutti per la presenza, in questo luogo sacro e di memoria, in particolare, il generale Salvatore Loria, direttore del Polo di Mantenimento pesante Sud dell’Esercito italiano, e l’assessore alla cultura di Nola, la dott.ssa Cinzia Trinchese, in rappresentanza della città e dell’amministrazione comunale.
Un vivo ringraziamento al Dirigente scolastico Vincenzo Serpico della SM Merliani di Nola, alla guida di una rappresentanza di studenti e docenti. Lo ringrazio di cuore per aver accolto il mio invito e per l’attenzione e la sensibilità dimostrata già lo scorso anno a questa nostra iniziativa.
Con immenso piacere mi rivolgo ai miei studenti, i veri protagonisti della testimonianza storica di oggi ma soprattutto del domani e ai docenti della mia scuola, qui presenti, grazie al loro motivato impegno e credo personale e passionale che si realizzano iniziative di alto valore educativo e sociale.
In qualità dirigente scolastico dell’Istituto Masullo-Theti di Nola sento il dovere di rilasciare una testimonianza: l’idea di adottare l’edicola funeraria in memoria del giovane soldato caduto in guerra, vuole esaltare la missione educativa-sociale-civile della Scuola, ha lo scopo di raccontare la nostra storia, di fermare la memoria, di fissare il ricordo di quanti hanno onorato ed onorano la società, la Patria.
Una adozione che ha l’obiettivo di costruire una realtà scolastica migliore, un’umanità più responsabile, una società più consapevole e impegnata civilmente. Siamo qui per non dimenticare La Nostra Storia. La memoria è un patrimonio prezioso, una risorsa importante che deve essere trasmessa alle nuove generazioni perché possano a loro volta essere testimonianza di un legame storico fatto di valori, passioni, ricordi, sentimenti.
Non dimenticare il passato per procedere sulla strada della costruzione del futuro migliore per tutti. E allora è obbligo morale ricordare le tante vittime e devastazioni, gli odi e le violenze causati dalle guerre, anche per apprezzare meglio il sacrificio di quanti hanno combattuto per conquistare la libertà, la pace. La ricerca della pace e della libertà è fondamento della nostra Costituzione . Cito a tal proposito l’art. 11 della Costituzione italiana : “ L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizione di parità con gli altri Stati, alla limitazione di sovranità necessaria ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni rivolte a tale scopo.”
Auguriamo che gli orrori vissuti dai nostri connazionali non debbano più ripetersi. Ma è doveroso non Dimenticare. Chi non ricorda gli errori del passato è destinato in futuro a ripeterli. Attraverso la conoscenza e il ricordo di come si sono svolti i fatti, i nostri giovani potranno rendere il dovuto onore a coloro che anche giovanissimi hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di PATRIA E DI ATTACCAMENTO AL DOVERE. E che da questi ricordi ne sappiano trarre insegnamenti di tolleranza, fraternità, onestà, senso del dovere e attaccamento alle nostre radici. Conoscere la storia del proprio Paese, compresa quella militare , dovrebbe costituire un preciso impegno ed un sentito obbligo per ogni cittadino. Soprattutto in questo momento storico così difficile è necessario suscitare nelle nuove generazioni (e non solo) orgoglio e fiducia in questa Nostra Patria.
E’ per questo che oggi siamo qui di fronte alla tomba del giovane soldato per rendere onore ai caduti di tutte le guerre e, al contempo, festeggiare tutti con un corale Inno alla Vita e l’invito a ciascuno di rispettarla e amarla”.