La crisi, a volte, gioca brutti scherzi. Ieri mattina, nella Città di Nola, c’è stata la clamorosa protesta del leader dei Cobas della Fiat di Pomigliano, Domenico Mignano. L’operaio, di 49 anni, intorno alle dieci è salito sul tetto del Tribunale di Nola per protestare contro le lungaggini della causa civile intentata contro la Fiat per chiedere il reintegro in fabbrica. L’uomo è stato licenziato dall’azienda sei anni fa e da allora versa in condizioni economiche disperate: è rimasto senza soldi e senza posto di lavoro, quindi, oltre il danno, c’è stata la beffa. Il leader del Comitato di lotta cassintegrati e licenziati Fiat era stato licenziato dal Lingotto nel 2007 per aver manifestato con striscione e megafono all’interno della filiale Fiat di Napoli, al corso Meridionale. Secondo l’azienda Mignano aveva manifestato in modo violento. Da ciò sarebbe dipesa la decisione di licenziarlo. “Accuse false”- replica l’attivista sindacale – ” volevano semplicemente fare fuori un elemento della fabbrica indigesto a chi vuole comandare col pugno di ferro”.