Programma speciale per l’approccio dei giovani con il pensiero e l’opera di Giordano Bruno nelle scuole superiori di Acerra, Palma Campania, Saviano e Cicciano, con le illuminanti conversazioni sviluppate da studiosi e docenti universitari di tutto il mondo. Momento simbolico e rappresentativo dell’intera agenda, l’ “Incontro” delle comunità studentesche dei Licei statali “Giosue’ Carducci” e “Girolamo Albertini” con il Filosofo degli “Eroici furori”. Interlocutore molto speciale, Nuccio Ordine, con l’indirizzo di saluto del sindaco Geremia Biancardi e l’introduzione del Rettore della Federico II, Gaetano Manfredi.
di Gianni Amodeo
Sono stati di particolare valenza innovativa i profili dell’omaggio al pensiero e all’opera di Giordano Bruno – a 4 17 anni dal rogo di Campo de’ Fiori, a Roma – per la contestuale convergenza fatta ancorare nel mondo delle scuole superiori del territorio, da Acerra a Palma Campania, da Saviano a Cicciano. Una scelta originale per un modello di Scuola che va. Oltre le sue mura fisiche, per interagire con la realtà e il vivere sociale in modo diretto. Un approccio, la cui ideazione si deve a Gianfranco Nappi, senza schemi pre-costituiti di analisi e approfondimento in conversazioni aperte e dialoganti con le comunità studentesche, animato ed ispirato dalle riflessioni di esperti e docenti universitari, per scoprire il senso delle concezioni di uno dei più interessanti filosofi del Tardo Rinascimento, qual è il Nolano per eccellenza, anti-conformista e pervaso da quegli “Eroici furori”, con cui dà titolo alla sua omonima opera e che costituiscono la variegata metafora dell’anelito indefinito e indefinibile, giammai circoscritto e limitato; anelito, che mai si appaga in pienezza, perché i suoi orizzonti si spostano sempre più in avanti, come un miraggio che è umano inseguire, per dare senso e valore all’esistenza umana, nella consapevolezza, tuttavia, delle dinamiche intrinseche alla conoscenza che non è conclusa in sé nel fluire del tempo, facendo dischiudere, invece, scenari di “saperi” sempre nuovi, con cui si costruisce e struttura il progressivo cammino dell’incivilimento.
ESPERIENZA DI DIVULGAZIONE INNOVATIVA. PER LA POSSIBILE CITTA’ CHE SIA CROCEVIA DI CULTURA FILOSOFICA
Quale testimonianza rappresentativa dell’esperienza di studio itinerante sul territorio, posta in atto, grazie al supporto della Fondazione Città della Scienza, del Centro internazionale di studi telesiani, bruniani e campanelliani, della Federico II e delle civiche amministrazioni di Nola e Napoli, può essere assunta quella vissuta nell’atmosfera della Sala dei Medaglioni del Palazzo vescovile; esperienza, coordinata dalla giornalista Autilia Napolitano, e vissuta dalle rappresentanze delle comunità studentesche dei Licei statali “Giosué Carducci” e “Girolamo Albertini”. E torna opportuno rivisitare i “momenti” vissuti dai giovani nella Sala dei Medaglioni, nell’auspicio che l’esperienza realizzata nelle Scuole e per le Scuole si ampli e si ripeta nei prossimi anni. E’ la rivisitazione che conduce all’indirizzo di saluto pronunciato dal sindaco Geremia Biancardi, con l’interessante proposta avanzata, che è già una prospettiva di notevole portata- “ Ritengo– ha affermato con risolta determinazione- che Nola debba candidarsi ad ospitare ogni anno o a scadenza biennale un Convegno di caratura internazionale incentrato sull’opera di Bruno. E’ la città che deve riappropriarsi del patrimonio culturale del Grande Filosofo, cominciando ad acquisire l’intero “Corpus” originale delle opere di Bruno. E’ la scelta di forte respiro sociale, per rendere Nola crocevia di cultura, che attira studiosi e giovani. Le condizioni ci sono e il fecondo rapporto con la Federico II è una garanzia in tale luce”.
Importante e qualificante era il riferimento del “Primo cittadino” all’Ateneo federiciano, il cui Rettore, Gaetano Manfredi, tra i promotori dell’importanza iniziativa, che contempla la divulgazione culturale sui territori , interagendo con le giovani generazioni e le comunità cittadine. “ E’ il rapporto– ha dichiarato- il cui cardine é formato dalla conoscenza, che é l’alimento della razionalità e del senso critico, a cui é sempre più necessario relazionarsi, per poter disporre della bussola d’orientamento, con cui districarsi nella civiltà della tecnologia digitale e delle “macchine intelligenti”. Il pensiero del Nolano – ha concluso- nella ricchezza degli argomenti della sua vasta riflessione filosofica suscita e nutre il senso del discernimento, che fa comprendere il valore dell’umana civiltà rispetto a tutto ciò che n’è la negazione”.
LA PATRIA E GLI SPAZI DELLA LIBERA ESPRESSIONE DEL PENSIERO. GLI “SPACCIATORI DI CERTEZZE” E IL DEGRADO CIVILE
Vibranti e dense di passione, erano i temi di riflessione, con cui per circa due ore Nuccio Ordine ha interloquito con i giovani, catalizzandone emozioni e pensieri. Tra i più prestigiosi e qualificati interpreti dell’opera del Nolano, ne focalizzava il concetto di Patria, da intendere quale spazio sociale e di relazioni, in cui la libertà di pensiero sia valore primario, per nutrire la conoscenza. E’ lo spazio della visione del mondo che non conosce frontiere e le convenzioni dei confini politici, ponendo al centro la dignità dell’uomo e del cittadino. E’ la visione, per la quale in Giordano Bruno si ritrova e dispiega la dimensione dell’ideale cittadinanza europea, della quale è precursore e anticipatore. E’ la dimensione, che rese il Nolano, tenace e intrepido “viandante” nell’l’Europa del suo tempo, per promuovere la conoscenza e diffondere il suo pensiero, nelle Università e nelle Corti.
Particolare risalto, Ordine dava alla “lezione di Bruno”, per la quale il pensiero unico e le visioni di mondo unilaterali sono in contrasto con il primato della libertà, generando le mostruosità e gli orrori dei fondamentalismi e dei totalitarismi nelle religioni, nella politica, nell’etica, nel diritto e nelle legislazioni. Un punto chiave- questo- al quale va collegata la rappresentazione dell’antitesi tra le religioni positive e le religioni negative, nel pensiero bruniano. Le religioni positive sono quelle che vivificano la coesione tra uomini e popoli senza distinzioni sociali, politiche, economiche e meno che meno etniche e razziali, mentre le religioni negative sono quelle che osteggiano tutte le possibili forme di coesione nell’umanità; coesione, di cui sono permanente negazione i nazionalismi e i localismi.
E’ l’antitesi , che corre tra il pensiero aperto, che si nutre del dubbio per far progredire le dinamiche delle conoscenze e l’evoluzione delle coscienze civili, e il fondamentalismo fanatizzante delle certezze a senso unico spacciate per verità. Si configura così la netta distinzione e diversità di campo tra la libertà nel conoscere che emancipa ed eleva l’umana condizione, e il ripudio della libertà. E l’equazione Libertà=Conoscenza, evidenziava Nuccio Ordine, non si genera per caso, negli ipocriti e ingannevoli rituali dell’apparire, né si nutre d’improntitudine proterva e miserevole superficialità intessuta di “frasi fatte” e “luoghi comuni”, bensì deriva e si nutre di vera linfa vitale con lo studio approfondito e metodico. Un percorso, lungo il quale gli unici veri e autentici compagni di viaggio sono sempre e soltanto gli autori della classicità del mondo antico greco-romano, che parlano senza limiti di tempo alle coscienze degli uomini. Un esercizio sano e salutare per la razionalità, quello della costante e forse anche quotidiana “lettura” dei classici, era il sigillo di conclusione della conversazione; “lettura”, che vivifica i valori del bello, del buono e del giusto, gli unici anticorpi al degrado della società.