di Gianni Amodeo
Sarà il verdetto della partita a due, tra Gaetano Minieri, ingegnere e imprenditore, e Cinzia Trinchese, architetto e già assessore e vice-sindaco dell’Ente di piazza Duomo, a definire l’assetto della compagine consiliare che amministrerà la città bruniana per il quinquennio 2019\2024; partita di ballottaggio in agenda il 9 giugno, rispetto alla quale Minieri può valersi del 48,71 in percentuale dei consensi personali acquisiti nel primo turno, pari a 10 mila e 659 voti, mentre le cinque liste della coalizione di riferimento hanno totalizzato 9 mila e 789 voti, pari al 45,75 in percentuale. E’ il prospetto a cui Trinchese risponde con il 40,84 in percentuale, pari a 8937 preferenze personali, mentre la coalizione, che ne sostiene l’elezione a sindaco, ha toccato la soglia di 9655 voti, pari alla percentuale del 45,08. Sono indicazioni numeriche, che fanno risaltare la significativa consistenza delle credenziali di Gaetano Minieri affidata al valore aggiunto di consensi personali superiore a quello espresso dalla coalizione di riferimento; credenziali, la cui portata cala, invece, per Cinzia Trinchese, per la quale è la soglia di consensi raggiunta dalla coalizione di supporto supera di circa cinque punti quella personale.
Si tratta di dati, quelli appena indicati, che hanno una valenza virtuale per le dinamiche, impreviste e imprevedibili, da cui sono caratterizzati, in genere, proprio i voti di ballottaggio, ma ben indicativi della volontà dell’elettorato. Uno scenario, in cui la dialettica politica, per le modalità con cui si è dispiegata nella campagna elettorale- piuttosto piatta e generica nei contenuti- ha premiato nei “numeri” due coalizioni, quella di Minieri e quella di Trinchese, radicate nel territorio e soprattutto strutturate con candidati-consiglieri già amministratori di lungo corso. E se le due coalizioni possono esibire i “numeri” pesanti e gratificanti espressi dalle urne, è innegabile, tuttavia, il riconoscimento di merito dato dagli elettori al Movimento 5 Stelle, che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Giuseppe Tudisco, facendo corsa a sé, con una lista di giovani, per giunta, alla prima esperienza elettorale.
Il voto europeo
Un riconoscimento di credibilità, tradotto in oltre due mila voti con il 10,45 in percentuale. Ed è il fattore di positività che fa il paio con l’en plein realizzato proprio in città nelle “Europee” con oltre 7 mila voti, a conferma del trend già registrato il 4 marzo dello scorso anno; un dato, che va “letto”, a sua volta, nel più generale contesto dei Comuni dell’ area nolana, in cui i “pentastellati” si sono confermati prima forza politica. Un dato omogeneo, quello incamerato dal M5S sull’intera area per l’elezione del Parlamento di Strasburgo, che fa evidenziare la forte capacità di proiezione e di identificazione con l’Europa comunitaria, i cui orizzonti sono ormai basilari ancoraggi per la società e per le nuove generazioni che siano in grado di tenere il passo con i tempi della globalizzazione e dell’innovazione tecnologica. E per le nuove generazioni l’esercizio compiuto della cittadinanza europea, coniugata con la conoscenza, le competenze tecnico-professionali, la padronanza d’uso delle lingue straniere è la polizza per guardare con fiducia verso il futuro.
Al di là di queste linee di valutazione, la cartina di tornasole sullo stato di “salute” delle due coalizioni premiate dal voto di domenica consegna altri interessanti sedimenti di analisi e … riflessione. E’ il caso di Uniti per Nola che ha totalizzato 3829 voti, pari in percentuale al 17,90 ed è la lista più votata nella coalizione per Minieri sindaco. E’ la lista, che, riproduce quella connotata dal logo Uniti per il territorio – con prevalente insediamento nel contesto della frazione di Piazzolla, che conta circa 8 mila abitanti – risultata decisiva nel 2014 per l’elezione a sindaco di Geremia Biancardi alla guida di una coalizione civica con prevalente matrice di centro-destra, il cui ciclo di governo cittadino si esaurì a maggio dello scorso anno, per la mancata approvazione del bilancio consuntivo del 2017, ponendo termine ad una serie di diatribe e traversie interne alla maggioranza.
Sul fronte opposto la lista trainante della coalizione per Trinchese sindaco è risultata Forza Italia con 3644 voti, pari in percentuale al 17,03. Ed è la lista largamente ancorata nella frazione di Polvica– poco più di tre mila abitanti- con “portatore di voti” per antonomasia, Enzo De Lucia, già vice-sindaco e assessore. E sul punto si ricorderà che una delle criticità che ha segnato- e logorato- l’esperienza del Biancardi–bis esauritasi prima della scadenza normale, è stata rappresentata dal dualismo Trinchese–De Lucia, in ordine alla rotazione negli incarichi di “vertice” nella Giunta di palazzo di città.
E, per chiudere il cerchio sulla possibile chiave di lettura del voto di domenica scorsa, in attesa del ballottaggio, merita di essere focalizzato, l’astensionismo, che nelle tornate amministrative, costituisce una verta e propria … anomalia. E che ha interessato a sorpresa Nola. Su circa 30 mila aventi diritto, i votanti sono stati circa 23 mila, pari al 77,41 in percentuale. Come dire che circa 7 mila cittadini non hanno ritenuto meritevole di attenzione le proposte politiche presentate dalle liste in competizione. Un dato che contrasta, però, con il voto europeo, che in città ha superato senza difficoltà la soglia dell’ 83 % in linea con l’andamento generale di tutti i Paesi dell’Unione. E quelle di domenica scorsa sono state le elezioni europee che hanno fatto registrare l’indice di partecipazione popolare più alto rispetto a tutte le altre precedenti tornate. Eloquente segnale dell’ Europa che c’è. Una presenza di cui si avverte l’importanza, pur dovendone migliorare e riformare le funzioni e finalità. Ma irrinunciabile.