Nella mattinata di venerdì 6 settembre, gli alunni dell’Istituto Leone Nobile hanno espresso il loro dissenso verso la possibile decisione di Città Metropolitana di cedere al Liceo Carducci il primo piano dell’edificio scolastico situato in Rione Gescal, attualmente utilizzato per le aule e i laboratori degli indirizzi Tecnici del Nobile. Questa eventualità sta creando grande preoccupazione tra studenti, genitori e docenti, poiché rappresenterebbe un ulteriore frammentazione dell’edificio scolastico di Viale Garibaldi, già soggetto a una progressiva riduzione degli spazi a favore di altri istituti.
Negli ultimi tre anni, Città Metropolitana ha già ceduto parti dell’edificio del Nobile ad altre scuole: prima una parte all’Istituto Albertini, poi un’ala al Masullo Theti, che tuttora la utilizza. Queste scelte, fino allo scorso anno scolastico, sono state contrastate con determinazione dai precedenti Dirigenti Scolastici, la compianta dirigente Palmieri e il successivo dirigente Serpico. Al momento, il nuovo Dirigente del Leone Nobile è assente per motivi di salute, e non sembra essere completamente al corrente delle complesse problematiche che l’istituto sta affrontando.
Il trasferimento delle sei classi del Nobile e dei cinque laboratori attualmente situati al primo piano dell’edificio di Rione Gescal aggraverebbe ulteriormente le già precarie condizioni dell’edificio di Via dei Mille, che ospita gli alunni degli indirizzi professionali del Leone. Gli studenti di questo plesso lamentano da tempo la mancanza di adeguati spazi laboratoriali, l’impossibilità di utilizzare la palestra – inagibile da anni – e il costante malfunzionamento dei servizi igienici.
La protesta non coinvolge solo gli studenti, ma anche numerosi genitori, preoccupati per il potenziale impatto negativo che questa scelta potrebbe avere sulla qualità della formazione e sul futuro culturale e professionale dei loro figli. Anche i docenti degli indirizzi tecnici e professionali esprimono apprensione, temendo che ulteriori disagi possano compromettere la didattica.
È opinione condivisa da molti che Città Metropolitana debba individuare soluzioni alternative che non penalizzino l’offerta formativa del Leone Nobile. Si auspica che eventuali interventi strutturali vengano programmati in periodi di sospensione delle attività didattiche, per evitare di compromettere il diritto allo studio degli alunni. La situazione richiede un confronto attivo e tempestivo, volto a trovare soluzioni che garantiscano la qualità dell’insegnamento e la tutela degli spazi didattici per tutti gli studenti coinvolti.