Prologo d’introduzione speciale al Giugno nolano, il cui fulcro è incentrato sulla Festa dei Gigli, patrimonio della cultura immateriale dell’Umanità, sotto la tutela dell’ Unesco. E’ il prologo, ispirato dal Segno paoliniano, con la presentazione nel Salone dei Medaglioni del palazzo vescovile, del volume collettaneo, che contiene gli Atti della Giornata di studio in memoria di Monsignor Andrea Ruggiero, svoltasi il 20 ottobre del 2009. Pubblicato dalla Libreria editrice Redenzione, a cura del Centro di studi e documentazione su San Paolino di Nola.
Il volume, strutturato dai saggi di Fortuna Dubbioso, Carlo Ebanista, Salvatore Feola, Gennaro Luongo, Luigi Mucerino, Clemente Napolitano, Antonio Vincenzo Nazzaro, Teresa Piscitelli, Giovanni Santaniello e Domenico Sorrentino, prospetta una sequenza di coordinate e variegate voci testimoniali, prezioso filo conduttore della magistrale e dotta relazione sviluppata dal professore Marcello Marin, direttore del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Foggia, nel focalizzare la figura e la personalità di Monsignor Ruggiero. Una rappresentazione a tutto tondo, disegnando dell’illustre personalità non solo il profilo dell’ uomo di fede religiosa e dell’impegno culturale, a servizio della Chiesa, ma tratteggiandone anche le peculiarità dello studioso attento e dello scrupoloso cultore di filologia classica, segnatamente romano-latina, con vasta esperienza nel mondo della scuola, maturata nell’esercizio sia della docenza che della presidenza dell’Istituto scolastico vescovile.
L’opera, intitolata “ Studia humanitatis. In memoria di Monsignor Andrea Ruggiero ”, è calibrata sulle valenze storiche e culturali di Paolino di Bourdeaux, già governatore della Campania romanizzata, convertito alle idealità del Vangelo, certamente tra i più interessanti uomini di pensiero e di operosità caritatevole nelle complesse e difficili vicende del cristianesimo delle origini. Una presenza fervida sul territorio, quella di Paolino di Bourdeaux, assurto agli onori degli Altari e proclamato com-patrono della città, insieme con San Felice. Sono le valenze, a cui monsignor Ruggiero ha dedicato larga parte del suo impegno di studio, con ricerche e la pubblicazione testi monografici, rendendosi artefice e promotore della cosiddetta “Rinascita paoliniana”, intesa quale ri–scoperta e divulgazione dei valori di fede e di cultura, in cui si dispiega l’azione del Santo, la cui azione di ascolto e di aiuto verso i deboli e i bisognosi, assume carattere di esemplarità, anche alla luce della rinuncia al cospicuo patrimonio di beni e possedimenti, di cui disponeva, per essere al servizio degli altri. E’ la “Rinascita” degli interessi di studio e di conoscenza dell’azione svolta dal Burdigalense in un’età storica complessa e difficile; azione, sulle cui chiavi ispiratrici e sui conseguenti esiti si sofferma nel suo saggio monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, evidenziando il proficuo lavoro svolto da Ruggiero nell’arco temporale, che va dal 1970 al 2000.
Interessante e significativa la portata del saggio di Antonio Vincenzo Nazzaro, nel marcare la padronanza e competenza filologica di Monsignor Ruggiero, a cui si deve la prima traduzione in lingua italiana dei Carmi composti in lingua latina da San Paolino; una produzione poetica, che, coniugata con i testi in prosa scritti dal Santo, costituisce un elemento di primaria rilevanza per la “lettura ” e l’interpretazione delle dinamiche, con cui il cristianesimo si ramifica nella società, mentre il sistema del potere di Roma imperiale è in via di dissoluzione, in uno stato di crisi sociale ed economica, che sfibra relazioni e rapporti.
Nel saggio di Salvatore Feola si ritrova, poi, la dimensione biografica di Monsignor Ruggiero, nato a Lauro nel 1918 e morto in città nel 2008, mentre merita attenzione la ricognizione storico-descrittiva di Gennaro Luongo, che permette una ri-visitazione completa ed esauriente delle Strutture di accoglienza nel Santuario di San Felice all’epoca di Paolino di Nola. E’ il “racconto”, di cui è protagonista la Cittadella paleocristiana di Cimitile, così è conosciuta nei nostri giorni. E’ la Casa–Monastero, che il Santo realizzò negli spazi del cimitero suburbano della città, per rendere ospitalità agli emarginati e ai poveri. E’ il complesso, faro di cristianità e tra i più importanti dell’Occidente mediterraneo, che nel V secolo diventa meta della “ devota frequentia ” di pellegrini di tutta Italia. Altro saggio degno di considerazione si deve a Teresa Piscitelli e a Carlo Ebanista. Si tratta di uno studio approfondito, con aspetti innovativi alle conoscenze comuni, di cui costituiscon un utile riferimento gli scritti di Andrea Ruggiero, nel fare il punto sulla ricostruzione iconografica e sul significato teologico della Croce pensile della Basilica nova, fatta edificare dal santo nel complesso della Cittadella. Vario e corposo il corredo fotografico, che integra e arricchisce il volume.