di Maurizio Barbato
E’ stato il primo Monastero femminile della città ad essere stato soppresso con la legge e i decreti emanati nel periodo di dominio francese nel Regno di Napoli. E’ il vasto complesso edilizio compreso tra via Mastrilli e via Merliano che fino all’inizio dell’Ottocento ha ospitato le Suore dell’ Ordine di Santo Spirito Dopo l’abolizione, sopraggiunta il 6 luglio del 1811, la grande e imponente struttura subì varie e costanti modifiche di destinazione che hanno determinato alterazioni dell’aspetto originario fino a cancellarne la memoria storica.
L’immobile venne acquistato dallo stesso agente demaniale che si era occupato di eseguire la procedura di soppressione, Francesco Monteforte, che lo adattò a diverse funzioni, per assicurarsi una rendita elevata. E così l’edificio da luogo di Clausura delle Suore nel corso degli anni ha assolto varie funzioni e uffici, ospitando nei suoi numerosi ambienti l’ ex carcere mandamentale, il teatro Santo Spirito poi denominato Bellini, il giudicato di pace e di istruzione, la commissione ostetricia e di vaccinazione e tante altre residenze.
Tuttavia i luoghi sacri, di preghiera e di riflessione, dove le Suore svolgevano le attività quotidiane, ne conservano ancora l’impronta con la configurazione architettonica rimasta inalterata nel contenuto, ma nascosta dalle aggiunte e dalle trasformazioni successive. Sono straordinari ambienti caratterizzati da coperture a volte, archi, decorazioni, opere in pietra che sono oggi parte integrante degli immobili che, con funzioni diverse, costituiscono il Monastero soppresso.
Ad oggi, il Comune di Nola non dispone di uno strumento urbanistico che contenga la mappatura dei Palazzi e dei complessi architettonici di sicuro interesse culturale presenti nel tessuto urbano e nel centro storico della città, tanto da essere assimilati, di fatto, all’edilizia ordinaria. Tale condizione espone l’ Architettura storica, in generale, e lo stesso Monastero di Santo Spirito, in particolare, a interventi che potrebbero alterare, se non distruggere, la fisionomia dell’originaria progettazione e conformazione. Un rischio reale che cancellerebbe testimonianze rilevanti del considerevole patrimonio di beni culturali e monumentali che raccontano i tanti volti e profili della città.
La questione attuale degli interventi di ristrutturazione pesante e di demolizione e ricostruzione nei centri storici, che anche a Nola stanno riguardando alcune aree, costituisce un campanello d’ allarme che fa emerge la necessità di elaborare un Piano urbanistico a tutela dei Monumenti del centro storico, di cui spesso si ignora la presenza.
Tali riflessioni hanno indotto l’associazione culturale MU.S.A. a trasmettere agli Enti preposti alla tutela una proposta per la verifica dell’interesse culturale dell’ex Monastero di Santo Spirito al fine di garantirne la tutela e preservare i caratteri di valore architettonico, storico e archeologico ancora presenti.
Uno spaccato storico del Monumento, i contenuti e un dibattito sulla proposta costituiscono l’oggetto dell’incontro organizzato da MU.S.A. che si svolgerà il 24 maggio, presso l’ex Carcere in via Merliano, alle ore 19, 00.