Destinatari delle ordinanze 22 nuclei familiari, formati da oltre 50 persone, tra cui 21 minorenni. Notificati gli atti per la dismissione degli appartamenti. Gli sgomberi saranno eseguiti in mancanza della dismissione. L’intervento dell’Ente di piazza Duomo in conformità con le direttive del Ministero dell’Interno. La Polizia municipale incaricata di dare esecuzione ai provvedimenti.
di Gianni Amodeo
Le ordinanze sono state disposte dall’Ente di piazza Duomo e contemplano la dismissione degli alloggi- di proprietà comunale- che sono occupati abusivamente. Il mancato adempimento della dismissione, con la consegna delle chiavi al competente ufficio dell’Ente, renderà automatica l’attivazione della procedura di sgombero – anche parziale- la cui esecuzione è di stretta competenza degli agenti della Polizia municipale; operazione che sarà compiuta anche in assenza degli occupanti abusivi, tramite l’apertura forzata della porta d’ingresso, con l’inventario dei mobili e dell’arredo, nonché la sostituzione della relativa serratura, con addebito agli occupanti delle relative spese, incluse quelle relative all’accesso e al giudizio, nonché al trasporto e deposito dei beni inventariati.
Destinatari dei provvedimenti sono ventidue nuclei familiari, tra i quali figurano 21 minori. Gli alloggi occupati abusivamente sono dislocati nel Parco delle Mimose, in via Cimitero, nel Bocciodromo della Gescal, negli spogliatoi dello Stadio di piazza d’Armi smantellato oltre dieci anni e del dismesso Mattatoio; alloggi che, in parte, sarebbero stati occupati abusivamente negli anni del dopo-terremoto dell’80.
Contro l’esecuzione dei provvedimenti, le famiglie interessate possono proporre ricorso ordinario al Tar della Campania e ricorso straordinario al presidente della Repubblica. Il ricorso ordinario al Tribunale amministrativo va presentato entro 60 giorni dalla data di notifica del provvedimento, il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica va presentato entro 120 giorni dalla notifica dell’ordinanza.
I provvedimenti sono stati disposti dalla Commissione prefettizia che amministra l’Ente di piazza Duomo, in conformità con le disposizioni del Ministero dell’Interno per il contrasto alle occupazioni abusive di beni immobili di proprietà pubblica. Un quadro di direttive per l’identificazione degli occupanti, ma anche per accertare la composizione reale dei nuclei familiari, con particolare riguardo – all’interno degli stessi nuclei- sia in riferimento alla presenza di minori, sia ad altre eventuali persone in condizioni di fragilità, oltre che per avere congrui elementi di verifica della situazione reddituale dei nuclei familiari. Una mappa ricognitiva che rientra negli ambiti delle garanzie di sicurezza sociale.
Al di là dei doverosi e dovuti criteri di legalità da osservare, sono notizie amare e dure per ventidue famiglie, mentre la città vive i giorni dei tradizionali festeggiamenti patronali in onore di San Felice, vescovo e martire, iniziati il 15 e che si concluderanno domenica 25 novembre. Un’acuta e forte dissonanza. Ed è auspicabile che siano trovati i percorsi dell’equa risoluzione della vicenda tra le ragioni della legalità e le criticità generate dal disagio sociale; percorsi che sembrano essere contemplati dal contenuto delle ordinanze, nel rappresentare le ragioni dell’accertamento nei nuclei familiari la presenza di minori e di persone in condizioni di fragilità.