La denuncia arriva da un nostro lettore che ha voluto raccontarci ciò che gli è capitato ieri, sabato 1 febbraio 2020, durante gli acquisti del sabato sera. Salvatore, questo il nome del lettore, si reca insieme alla moglie e alla bimba di qualche anno in un noto supermercato dell’area nolana per la spesa, è quasi orario di chiusura, dopo aver acquistato alcuni prodotti dagli scaffali la bimba chiede al papà di compragli delle pizzette già preincartate con data di confezionamento 31 gennaio 2020, ovvero il giorno prima. Arrivati a casa la piccola non vede l’ora di gustare la pizza al pomodoro ma all’apertura della confezione si accorge che le stesse sono ammuffite, va be’, può capitare che ciò accada, dice Salvatore alla moglie, mentre la piccola sconsolata rimane a bocca asciutta. Se fosse così potremmo parlare di semplice inconveniente causato a volte dalla cattiva conservazione dei prodotti ma qualcosa insospettisce Salvatore che si accorge che sullo scontrino di confezionamento c’è qualcosa che non quadra. Infatti nota una doppia etichettatura proprio lì dove c’è la data di confezionamento, nel sollevare il tutto trova una nuova data di confezionamento: 28.01.2020. Quindi non è stata una cattiva conservazione ma della merce messa in vendita con una nuova data dopo la scadenza, a rischio di mettere a repentaglio la salute della figlia e della sua famiglia. Stamane dopo aver cercato di rivolgersi alle autorità del posto per fare denuncia, dopo averlo mandato avanti e indietro, scocciato ha deciso di denunciare il tutto alla nostra redazione e mettere tutti in guardia dai loschi artifizi di qualche commerciante che mette a rischio uno dei diritti primari inviolabili dell’uomo, il bene-salute tutelato dall’art. 32 della Carta fondamentale.