“Ho incontrato gli autori dei post offensivi… andiamo avanti sui veri camorristi. Con gratitudine insieme alla comunità Interparrocchiale di Brusciano accolgo l’abbraccio di solidarietà che molti mi hanno donato. In particolare un grazie al Vescovo Francesco Marino per il sostegno e la vicinanza. É proprio nella presenza del Vescovo che si coglie il senso del mio intervento che non é un atto isolato ma é parte di un cammino che come chiesa diocesana ci vede impegnati quotidianamente nei territori e non da oggi. Quindi solidarietà e vicinanza a tutti i parroci che svolgono un ruolo preziosissimo nella cultura del bene comune e a servizio dell’onestà. Non si tratta di combattere la criminalità da soli, come guerriglieri della legalità, si finirebbe per essere giustizialisti e Gesù non lo era! Dobbiamo accogliere la radice del Vangelo che é invito alla conversione e al cammino dietro il Maestro. Questo deve fare e fa ogni Parroco in un’azione sinergica con tutte le forze belle del territorio affinché l’invito a conversione, cioè a recuperare l’autenticamente umano, si possa declinare in tutti gli ambiti del vivere e dell’abitare. Pertanto in questa catena di collaborazioni tra la scuola, la politica, l’informazione, il volontariato, la comunità cristiana deve fare la sua parte nel rispetto del ruolo che le compete. Se tacesse per paura, tradirebbe il suo ministero a servizio della pacifica convivenza tra i popoli. In merito ai fatti accaduti, vi invito a non strumentalizzare i commenti di alcuni familiari a seguito del mio post di ieri. Li ho appena incontrati dando loro appuntamento a casa di un familiare degli arrestati di ieri. Ho voluto abbracciarli. I toni dei loro post sono stati certamente aggressivi, motivati dalla rabbia accumulata tra ieri e oggi. Abbiamo parlato, i carabinieri accerteranno quelli che sono i reati, ma mi hanno chiesto scusa, hanno apprezzato il mio gesto di entrare in casa loro, e hanno chiesto perdono per i post scritti. Di cuore li ho perdonati e invito tutti a pregare per loro che sono familiari di alcuni tra gli arrestati, ma questo non ci autorizza a offenderli sforando l’ambito dei fatti. La conversione nel Vangelo ci é annunciata possibile a partire da un amore salvante che, nonostante il peccato, in Gesù si fa prossimità per tutti, anche per Zaccheo. Aggiungo pertanto all’invito a Conversione, una dichiarazione d’amore: Chiunque tu sia, qualunque sia il tuo peccato, Dio ti ama e la chiesa ti attende per percorrere con te la strada del cambiamento”.