Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato il viaggio che Tommaso Palo presto intraprenderà nel deserto dell’Acatama. Ma oggi vi vogliamo raccontare la sua storia che davvero fa indignare chiunque ne venga a conoscenza. Tommaso Palo lavorava in una azienda avellinese, e nel suo tempo libero coltivava la sua passione. Il suo datore di lavoro lo incitava a immergersi ancor di più e pubblicizzare anche su canali YouTube ciò che lui faceva. Fin qui tutto bene, se poi si pensa che il suo datore di lavoro voleva solo accumulare prove per poter licenziarlo. Tommaso non é stato licenziato perché invece di lavorare coltivava la sua passione, bensì perché oltraggiava con la sua passione l’immagine aziendale. É incredibile come un lavoratore obbligato a ferie forzate non possa svolgere la sua passione,ed ancora di più come un uomo di 40 anni che é riuscito a costruire una famiglia con tanti sacrifici debba cambiare improvvisamente e totalmente il suo stile di vita per una immagine, una mentalità così ristretta. Come è possibile vivere in un mondo senza passioni e senza emozioni? A questo punto perché ci arrabbiamo se veniamo sostituiti dai robot? É forse questo il futuro? Un mondo piatto, si deve solo vivere per lavorare forse e non lavorare per vivere?