Si è riunita a Pompei in assemblea straordinaria la Rete dei sindaci per la gestione pubblica del servizio idrico nell’Ato3 Sarnese-Vesuviano, alla presenza di un folto numero di rappresentanti degli enti locali. Al centro della discussione l’intenzione della Regione di scegliere i nuovi membri di nomina pubblica del consiglio d’amministrazione della Gori S.p.A, attraverso il commissario straordinario dell’Ente d’Ambito, Vincenzo Belgiorno, nonostante la legge regionale gli affidi solo compiti di ordinaria amministrazione.
I Comuni di Angri, Casalnuovo, Cicciano, Lettere, Marigliano, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Palma Campania, Piano di Sorrento , Pompei, Roccapiemonte, Roccarainola, Sarno, Siano, Santa Maria La Carità, San Vitaliano, Sant’Antonio Abate, Saviano, Scisciano, Torre del Greco hanno sottoscritto un documento in cui si contestano le scelte verticistiche e, ancora una volta, l’espropriazione delle proprie competenze sul servizio idrico integrato, a fronte di un enorme ritardo nella costituzione dell’Ente Idrico Regionale e dell’indizione delle elezioni per i consigli di distretto, come previsto dalla nuova legge regionale.
“La Regione è responsabile di un gravissimo ritardo nella cessazione delle gestioni commissariali che continuano da quattro anni – denunciano gli amministratori locali – e in particolare di quella dell’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano, ritardo già censurato e dichiarato illegale dalla magistratura amministrativa. È inaccettabile che un organo commissariale scaduto provveda al rinnovo dei vertici di un’azienda che svolge un servizio pubblico così importante, tanto più se – sottolineano i sindaci – è da tempo chiara la volontà di molti Comuni di riprendersi a pieno titolo il proprio ruolo e ritornare alla gestione del servizio idrico attraverso enti di diritto pubblico al servizio del territorio, liquidando la fallimentare esperienza del gestore Gori”.
Sulla necessità di ripubblicizzare l’acqua, la Rete dei sindaci rincara la dose: “Appare necessario accelerare il trasferimento delle quote del 51% della società GORI in capo ad un organo rappresentativo dei Comuni del territorio, secondo quanto previsto dalle procedure attuative della legge regionale 15/2015”.
E annunciano un incontro con la neoeletta sindaca di Roma, Virginia Raggi, per chiedere interventi forti sui vertici del gruppo Acea, socio privato del gestore Gori, e un’alleanza amministrativa sul fronte comune della ripubblicizzazione.