«Intorno a me era tutto buio. Onde alte quattro cinque metri. I fulmini, i tuoni, il vento. Il mare gelido. La mia nave avvolta dalle fiamme che si allontanava. È sopraggiunta la paura di non farcela. Il salvagente stretto che sembrava stritolarmi. Come potevo resistere? E invece ce l’ho fatta. Ho pregato, ho riscoperto tra quelle onde la gioia della spiritualità: Signore aiutami. Nella natura scatenata sembrava non potesse compiersi il miracolo. Invece, quattro ore dopo una nave mi ha salvato». È il drammatico racconto al «Mattino» di Gianluca Assante, 39 anni, di Procida, il naufrago della Norman Atlantic, alla deriva nell’Adriatico in tempesta dopo il rogo. «Da solo in mare, i crampi, il vomito… Ho visto davvero la morte con gli occhi, ma sono riuscito a farmi forza e resistere. All’improvviso un odore di gas di scarico mi ha preannunciato l’arrivo di una nave». Da Napoli, intanto, il grido di aiuto della moglie di Carmine Balzano: «Mio marito è vivo, cercatelo ancora». Oggi la Norman arriva a Brindisi. Si teme che la stiva della nave possa essere piena di cadaveri. Il pm: non si doveva partire.
(Fonte “Il Mattino”)