di Saverio Bellofatto ( Associazione la piccola cometa)
C’era un amico che lavorava nelle nostre campagne e che non vediamo più da anni è il “Lombrico”. Probabilmente non apprezzato perché a nessuno piace avere a che fare con un verme. E’ questo è un grande errore in quanto, il re dei vermi, Il Lombrico, è forse il miglior amico dell’agricoltore e anche dell’uomo, visto che l’agricoltore produce da mangiare per tutti.
Nell’antico Egitto, chi osava esportare lombrichi sottraendoli alle sponde del Nilo e di tutto il Paese, veniva punito con la morte. I Romani chiamavano il Lombrico “l’agricoltore”, per via delle sue grandissime doti nel lavorare la terra e nel fertilizzare il terreno. Darwin li studiò a fondo e scoprì che gli escrementi dei lombrichi (fertilizzante puro), variano fra le 40 e le 100 tonnellate per ettaro all’anno. Secondo i suoi calcoli ogni dieci anni si formano fra 2 e 6 centimetri di nuovo terriccio. Sono numeri non trascurabili, se li moltiplichiamo per migliaia di anni. Quando capita invece di parlare con agricoltori moderni sia amatoriali che professionisti, ci accorgiamo che non tutti riescono a comprendere la vera natura del lombrico e del beneficio che ne traiamo, forse perché con la nascita dei fertilizzati chimici, l’uomo ha dimenticato la vera potenza della natura che ci mette a disposizione già tutto l’indispensabile, senza dover fare quasi niente! Il lombrico oltre a scavare gallerie che drenano e arieggiano il terreno (in poche parole ZAPPA al posto nostro) è capace di metabolizzare e trasformare la sostanza organica in HUMUS, la base della vita del terreno. Infatti la terra è fatta principalmente di Argilla e humus. Di conseguenza se mettiamo fertilizzanti chimici nel terreno che non creano humus, ma arricchiscono soltanto l’argilla di componenti chimiche come l’azoto, potassio, ecc.. il risultato sarà negli anni il completo impoverimento della terra. Per capire di cosa stiamo parlando è utile riportare degli esempi di coltivazione;
Agricoltore chimico: Ho sempre messo fertilizzanti chimici nel mio terreno, i miei ortaggi, la frutta e i miei alberi sono sempre rigogliosi e belli, il loro sapore è mediocre, però posso venderli facilmente perché la gente guarda più all’apparenza che alla sostanza e non hanno nessuna ammaccatura o verme. La maggior parte dei consumatori non comprende che tutti i prodotti alimentari che ingeriscono ogni giorno gli hanno distrutto oramai le papille gustative, il loro olfatto e la consapevolezza di capire la differenza tra una pianta drogata e una naturale. Sicuramente nei prossimi anni ( 30 – 40 -50 eppure 100) le risorse petrolifere diminuiranno per cui il prezzo dei derivati del petrolio saliranno alle stelle come faremo a far fronte alla dipendenza della chimica in agricoltura? Intanto i lombrichi se ne sono belli che andati, se non morti, la vita nello strato superficiale della terra oramai sarà un bel ricordo come anche l’azienda agricola del nostro agricoltore. A questo punto il nostro consumatore con la salute malconcia avrà poche scelte: imparare ad usare la zappa, o comprare cibo biologico che però oramai avrà un costo più elevato dell’oro.
Agricoltore biologico: Il nostro agricoltore coltiva in maniera naturale, usa fertilizzante fatto dai lombrichi, rispetta il suolo e tutte le sue creature, non mette nulla di chimico nelle sue piante, e non è DIPENDENTE da nessuno. Se finisce il petrolio o aumenta il suo prezzo fino alle stelle a lui non interessa, poiché ha ricreato un ambiente sano e le sue piante sopravviveranno in maniera naturale, mentre i suoi clienti aumenteranno sempre più, poiché sarà l’unico ad avere un prodotto sano che valga. Oggi con il lanternino cerchiamo prodotti naturali e biologici negli scaffali dei supermercati, tutti siamo bravi a dire “ I sapori e i profumi di una volta” …. Mentre le nuove generazioni probabilmente non li hanno mai conosciuti e sentiti.
Tornando al nostro amico lombrico recenti studi confermano che riesce a: migliorare la struttura del suolo, disinquinare i terreni, eliminando le sostanze dannose incapsulate negli strati più profondi; rendere il terreno più pulito, arricchendolo di Azoto, Potassio, Calcio, Ferro, Fosforo, mantenendo il PH neutro. Per uccidere i lombrichi basta poco: un po’ di diserbante o altri pesticidi e possiamo distruggere intere aree e non vederli mai più. Questo è quello che sta succedendo nella nostra produzione per eccellenza “ Il Nocciolo”, un uso indiscriminato di prodotti chimici, la bruciatura dei residui vegetali hanno reso con il passare degli anni la terra sempre più arida e polverosa. Tutti i giorni subiamo fumi e polveri in quantità e non bastano proteste e/o ordinanze per fermare il fenomeno. E’ questo è il più grave danno che stiamo facendo alla salute nostra e a quella delle future generazioni. Cibi, aria e acqua avvelenati da centinaia di sostanze tossiche, la mancanza dell’amore e della cultura per la terra hanno innescato un processo crescente di degrado per fortuna non ancora irreversibile. Siamo ancora in tempo a recuperare!