“Mi ritengo soddisfatto per il clima di collaborazione istituzionale tra enti diversi come Comune, Provincia, Regione e Ministero sulla vicenda dell’area ex Isochimica. Però sembra doveroso sottolineare che se oggi possiamo parlare di bonifica, registrando l’interessamento del Ministero dell’Ambiente, è solo perché quel sito è divenuto pubblico grazie all’impegno profuso dall’ASI che ha acquisito il sito nonostante la forte opposizione della curatela fallimentare. E’ stato necessario ricorrere al Tar e al Consiglio di Stato per ottenere che fosse riconosciuta la regolarità della procedura di acquisizione, il riconoscimento di sito pubblico che è la condizione necessaria per l’ottenimento delle sovvenzioni statali. Adesso occorre però prestare una notevole attenzione e stabilire l’utilizzo del sito, perché gli interventi e quindi le somme da impegnare sono differenti a seconda della destinazione d’uso che si intende dare all’area. Ecco perché è necessario addivenire a una intesa tra Comune e Consorzio ASI per fissare la destinazione del sito, questione, questa, non secondaria poiché gli interventi di bonifica e quindi le risorse necessarie sono strettamente legate all’utilizzo”.