Al centro della protesta dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Avellino questa volta è il Comune di Montella.
Dopo un’analisi da parte del Consiglio dell’Ordine, è emerso che il Comune di Montella ha emesso e promuove un bando di selezione pubblica per titoli ed esami per la copertura, a tempo pieno ed indeterminato, di un posto di “specialista in Project Financing”, in progetti di finanziamento e fondi europei e urbanistica. Come riposta il bando: Ingegnere, categoria D1, Area di attività Tecnica. Allegato “A” alla Determinazione n.64/2019 – Settore Amministrativo.
Il Consiglio ha rilevato che all’art. 4 “Requisiti per l’ammissione” del bando, è comunicato che può partecipare solo chi, è in possesso, di una laurea in Ingegneria e per coloro i quali sono iscritti all’Ordine degli Ingegneri, fermo restando gli altri requisiti, richiesti dal bando, la partecipazione sembra essere esclusa agli architetti.
Nonostante le molteplici sentenze in materia che equiparano, nei concorsi per la P.A. le lauree tecniche e quindi ingegneri civili, edili, architetti sono posti sullo stesso piano per l’accesso alla fase concorsuale. Sembrerebbe quindi che tale Ente, riserva, senza alcuna valida motivazione, la partecipazione ai soli ingegneri. Pertanto non essendovi parità di trattamento e trasparenza, nella normativa di settore, in particolare nel D.lgs. 50/2016, si invita ad adottare, anche in autotutela, i correttivi necessari, in caso di mancato positivo riscontro, l’Ordine degli Architetti della Provincia di Avellino porrà in essere tutte le attività a tutela della professionalità e della dignità della categoria e dei propri iscritti, nonché ad inviare segnalazione all’autorità Nazionale Anticorruzione.
“Stiamo per celebrare la giornata del 1 Maggio per la tutela dei diritti dei lavoratori e invece ci scontriamo con continui soprusi verso la nostra professione – dichiara Erminio Petecca Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Avellino – ci scontriamo sempre più spesso con questi bandi che riteniamo anomali e illegittimi e non possiamo fare altro che attivare tutte le vie legali possibili per rivendicare la nostra professione e lavoro“.