L’Associazione Volontariato Flumerese “Impegno e Solidarietà”, con la partecipazione dell’Ente Parco Regionale dei Monti Picentini, Corpo Forestale dello Stato, Banca di Credito Cooperativo di Flumeri, Comune di Flumeri, Associazione Pro Civis Montoro, Associazione South Land di Giffoni Vallepiana, Associazione Santa Maria delle Grazie di Pellezzano e con il sostegno di Fondazione con il Sud, nell’ambito del Bando Ambiente 2015, presenta il progetto “Proteggere e Valorizzare la Biodiversità” nel Parco Regionale dei Monti Picentini.
Di seguito una scheda di sintesi del progetto.
CONTESTO DI RIFERIMENTO: Il Parco Regionale dei Monti Picentini, situato nel cuore dell’Appennino Campano, tra la province di Avellino e Salerno; un’area di 62.200 ettari di territorio montuoso al cui interno si ritrovano estese aree boscate, valli e altipiani di notevole valenza naturalistica e ambientale.
RILEVANZA DELL’AREA PER IL TERRITORIO E LA COMUNITÀ: La rilevanza che l’area del Parco Regionale dei Monti Picentini ha per il territorio e la comunità riguarda principalmente due settori: l’agricoltura e il turismo.
PROBLEMATICHE RILEVATE: Sebbene il Parco Regionale dei Monti Picentini, distribuito tra diversi Comuni delle Province di Avellino e Salerno, ospita una delle più vaste distese forestali d’Italia e rappresenta il più ricco serbatoio di acqua potabile del sud Italia oltre a distinguersi per un alto tasso di biodiversità, di fatto presenta diverse criticità ambientali e minacce all’ecosistema; la principale è sicuramente il sovrasfruttamento delle sorgenti. Un’altra criticità ambientale riguarda il fenomeno degli incendi boschivi, e sicuramente da non trascurare l’uso indiscriminato dei fitofarmaci immessi dall’uomo nell’ambiente.
BISOGNI EMERSI: Tenendo conto delle principali problematiche rilevate emerge che i bisogni espressi dal territorio (ad oggi non ancora presi del tutto in carico da Istituzioni pubbliche o soggetti privati) ed a cui occorre far fronte sono: 1) mancanza di pratiche alternative di smaltimento dei residui vegetali volte a fronteggiare il fenomeno dell’abbruciamento; 2) vuoti legislativi locali sul corretto utilizzo dei fitofarmaci; 3) poca conoscenza dell’utilizzo di sostanze chimiche nocive per la salubrità dell’ambiente e della salute; 4) presenza di una cultura locale poco attenta alla promozione dell’educazione ambientale e al rilevante valore del patrimonio naturalistico di cui si dispone; 5) poca conoscenza di corrette tecniche agronomiche da utilizzare per i raccolti.
OBIETTIVO, AZIONI E ATTIVITÀ: Si intende avviare un percorso di responsabilizzazione collettiva, indispensabile per una “gestione culturale” dell’ambiente, che non si risolva nella mera conservazione e tutela della natura, ma che tenga conto del concetto di sviluppo sostenibile inteso come “strumento” indispensabile per non compromettere le possibilità delle future generazioni, preservando la qualità e la quantità del patrimonio ambientale. A tale obiettivo, che trova riscontro anche nelle rilevanze emerse dall’analisi del contesto effettuata, corrispondono diverse azioni, oggetto dei seguenti obiettivi specifici:
Obiettivo specifico 1 – Creazione di un sistema di monitoraggio per la prevenzione di incendi boschivi e per il controllo del fenomeno dell’abbruciamento mediante l’utilizzo di droni pilotati da squadre di volontari. Quest’azione prevede la realizzazione di corsi di formazione teorica di vigilanza ambientale sia per i volontari che per la cittadinanza e formazione pratica mediante la creazione di squadre di vigilanza.
Obiettivo specifico 2 – Promozione di pratiche alternative di smaltimento dei residui vegetali. Essendo l’abbruciatura una procedura agronomica scorretta, in quanto nociva e pericolosa per la salubrità dell’ambiente e della salute pubblica, il progetto “PROTEGGERE E VALORIZZARE LA BIODIVERSITÀ” intende promuovere tra la popolazione dei Comuni coinvolti pratiche alternative di smaltimento dei residui vegetali mediante la creazione di un servizio sperimentale di triturazione a domicilio. Il servizio offerto (per ridimensionare la pratica dell’abbruciamento) ha una duplice ricaduta positiva in termini di riduzione dell’impatto ambientale: da un lato si andrebbe a prevenire il fenomeno degli incendi, dall’altro i residui vegetali possono diventare cippato per essere trasformato o in compost o in pellet mediante l’utilizzo di un pellettizatore.
Obiettivo specifico 3 – Formazione ed educazione ambientale. Promozione di un percorso di responsabilizzazione collettiva in campo ambientale che favorisca lo sviluppo delle conoscenze e l’adozione consapevole di nuovi comportamenti volti a tutelare e valorizzare il patrimonio ambientale autoctono in un’ottica di sviluppo sostenibile, responsabilità sociale e “gestione culturale” dell’ambiente; è senza dubbio utile e necessario promuovere la formazione e l’educazione ambientale presso le comunità in cui ricadono le azioni poste in essere dal progetto.
Obiettivo trasversale: Il piano di comunicazione del progetto s’inserisce nella linea di interventi delle attività di informazione e disseminazione. La strategia di comunicazione prevede tre fasi di implementazione. Tutto il settore della comunicazione sarà guidato dall’Associazione Impegno e Solidarietà con la collaborazione dell’Agenzia Irpinia Turismo di Montella da anni impegnata per la promozione e la valorizzazione del territorio.