Non è la prima volta, lo facciamo anzi tutti gli anni, che ci occupiamo delle performance del Direttore Generale dell’ARPAC – Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania – e della relativa valutazione da parte della Regione. Lo facciamo per capire quali sono i relativi criteri, quali gli obiettivi prefissati e come e in che misura sono stati raggiunti. Questo perché la qualità del lavoro svolto da chi guida l’Arpac incide significativamente, nel bene e nel male, sull’attività dell’intera Agenzia e di conseguenza sul livello di tutela del territorio e dei suoi abitanti.
Ebbene, l’esito del processo di valutazione individuale, sviluppato dalle competenti direzioni generali della Regione Campania e reso noto lo scorso luglio, è stato il seguente: “… si dà atto del pieno conseguimento dei target correlati agli obiettivi individuali posti al Direttore Generale dell’ARPAC avv. Luigi Stefano Sorvino per l’anno 2023, come scaturiti dal contratto d’incarico e dal DD n.768 del 31/10/2023”, elaborato alla stregua dell’istruttoria compiuta dal Dirigente di Staff 92 DG 50-06, laddove è espressamente chiarito che ‘… denotano il pieno grado di raggiungimento degli obiettivi in parola’, il cui contenuto è stato condiviso dalle Direzioni Generali 50.04 – per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale e 50.17 – per il Ciclo Integrato delle acque e dei rifiuti, Autorizzazioni Ambientali”.
Nel prendere formalmente atto di tale valutazione, il DG Sorvino ha sottolineato come i risultati siano stati conseguiti “in condivisione con il management della Direzione Regionale”, evidenziando “lo sforzo profuso dall’intera Agenzia per il mantenimento e per il miglioramento dei livelli già consolidati, nonostante la cronica e strutturale inadeguatezza di risorse finanziarie e umane rispetto all’esponenziale crescita delle attività assegnate da programmi e provvedimenti normativi e amministrativi di livello statale e regionale negli ultimi anni”.
Tutto bene, quindi. Tutti hanno lavorato proficuamente insieme. E però… Però ci riempiono di compiti e non ci danno né soldi né uomini. Non è una novità. Va avanti così da anni. Ma scendiamo in un maggiore dettaglio.
Per l’anno 2023, per la prima volta e in via sperimentale, al DG di Arpac sono stati assegnati obiettivi specifici in aggiunta a quelli già posti dal contratto di incarico. Cinque in tutto.
- Assolvimento obblighi in materia di trasparenza. Avvenuto “ridisegno” della sezione “amministrazione trasparente” dell’Agenzia. Passo avanti nella gestione del flusso documentale. Positive attestazioni rilasciate dall’OIV.
- Raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario. Sostanziale equilibrio, in continuità con i passati esercizi. Migliorato l’indice di tempestività dei pagamenti.
- Assicurare e garantire lo svolgimento degli esami analitici di matrici sanitarie attraverso metodiche accreditate. Dal confronto tra lo stato di accreditamento – da parte dell’Ente Unico nazionale Accredia – al 01.01.2023 e quello attuale, emerge un incremento delle prove accreditate e il mantenimento di tutte le matrici accreditate negli anni precedenti.
- Rafforzare l’identità dell’Agenzia e fornire efficace informazione per le principali matrici ambientali. E’ stato costituito un apposito Gruppo di Coordinamento per la raccolta delle informazioni necessarie per la redazione del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Campania. Il Rapporto si basa prevalentemente sui dati ambientali derivanti dalle attività di monitoraggio dell’Arpac, raggruppati in tre macroaree: contesto territoriale; stato dell’ambiente; governance ambientale.
- Potenziare il patrimonio strumentale Aree analitiche ed efficientamento attività laboratoristiche. L’Agenzia, nell’ambito del PNRR, ha avanzato una richiesta di finanziamento per aggiornare il parco delle strumentazioni analitiche. Ottenuta l’assegnazione delle risorse, ha presentato un progetto definitivo di adeguamento delle strumentazioni.
Questo in estrema sintesi e fuor, per quanto possibile, di burocratese.