In Roma papa Bonifacio IV, il 13 maggio 610, dedicò, alla Madonna e a tutti i martiri il Pantheon concessogli dall’imperatore Foca, e chiamato da allora Sancta Maria ad martyres. La ricorrenza deriverebbe quindi dalla festa della dedicazione e trasformazione del Pantheon in chiesa!
Gregorio IV (827-844) trasportò poi la festa dei martiri al 1° novembre, data della consacrazione a tutti i santi, apostoli e martiri di una cappella in San Pietro. Ognissanti appare indissolubilmente legata alla Commemorazione dei defunti. Analizzandone le comuni origini ricordiamo che in Grecia antica si dedicava ai morti la festa delle Antesterie, in cui si sviluppava il tema della contaminazione (miarà) tra vivi e morti: si credeva che nei giorni a cavallo tra febbraio e marzo, i fantasmi popolassero le città e, per proteggersi da essi ci si mascherava. Soprattutto si noterà che attorno al 13 maggio, già nell’antica Roma, venivano celebrate le Lemuria per esorcizzare gli spiriti dei morti, i lemuri. Ma quando i Romani entrarono in contatto coi Celti, identificarono la loro festa dei morti (Lemuria) celebrata nei giorni 9, 11 e 13 maggio, con Samhain (“fine dell’estate”), festa pagana celtica di origine gaelica celebrata nelle Isole Britanniche tra il 31 ottobre e il 1º novembre, conosciuta anche come Capodanno celtico
Presso i Celti l’anno agricolo iniziava con Samhain alla fine dei raccolti, quando il terreno veniva preparato per l’inverno. La vigilia di Samhain era la festività principale del calendario celtico e rappresentava l’ultimo raccolto.
Con la cristianizzazione vennero istituite la festa di Ognissanti (1º novembre), e quella del Giorno dei morti il 2 novembre.
Essendo la festa di Ognissanti preceduta da una messa vigilare il 31 ottobre, la denominazione della sera che precede il giorno del 1° novembre nei paesi anglosassoni è Halloween (da All Hallow Eve “vigilia di tutti i santi”).
Halloween secondo la credenza popolare, era (ed è) il momento in cui, dalla sera e per tutta la notte, le anime dei morti tornerebbero sulla terra, accompagnandosi a streghe, demoni e fantasmi.
Quest’ultimo aspetto si riscontra ancora nei travestimenti di cui si servono i bambini per girare di casa in casa chiedendo dolci e monetine.