Nell’annata horribilis per la produzione nazionale di olio di oliva, che segna un – 37% a causa soprattutto della siccità, la Campania tiene botta e mantiene invariata la sua produzione. Lo comunicano Coldiretti Campania e l’associazione dei produttori olivicoli Aprol Campania, commentando le stime di produzione di Ismea per il 2022, redatte in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol. La produzione stimata per l’annata corrente è di 10.853 tonnellate, ma va considerato che in alcune aree la raccolta è ancora in corso.
La Campania – si legge nel rapporto Ismea – si discosta dal resto del Meridione perché la flessione generalizzata delle altre province è compensata dalla buona annata della provincia di Salerno che, da sola, rappresenta oltre la metà della produzione regionale. In generale la produzione è stata penalizzata da siccità e alte temperature sia in fioritura e poi, a seguire, nella fase dell’allegagione. Nelle ultime settimane, però, a preoccupare i produttori sono stati i forti attacchi di mosca che hanno causato oltre a un abbassamento qualitativo, anche una fortissima cascola che ha costretto ad accelerare la raccolta da parte degli olivicoltori.
In Campania – secondo le stime di Coldiretti e Aprol Campania – sono presenti oltre 74 mila ettari coltivati ad oliveto, di cui il 5% circa con metodi di produzione biologica. Le principali varietà olivicole campane sono: l’Ogliarola, la Marinese e la Ravece in provincia di Avellino; l’Ortice, l’Ortolana e la Racioppella in provincia di Benevento; l’Asprinia, la Tonda, la Caiazzana e la Sessana in provincia di Caserta; l’Olivo da olio (detta anche Cecinella o Minucciolo) in penisola Sorrentina, Napoli; la Rotondella, la Carpellese, la Nostrale, la Salella, la Biancolilla e la Pisciottana in provincia di Salerno. A queste autoctone vanno aggiunte varietà come il Leccino e il Frantoio, che pur non essendo autoctone sono presenti da lungo tempo in varie zone della regione. In Campania sono cinque le Dop: Cilento, Colline Salernitane, Irpinia – Colline dell’Ufita, Penisola Sorrentina e Terre Aurunche.
Più in generale – si evidenzia nel rapporto Ismea – in Italia il 2022 verrà classificato come un’annata di scarica e siccità. La stima produttiva realizzata sulle base di osservazioni fatte agli inizi di novembre conferma le pessimistiche aspettative già espresse nei mesi scorsi e colloca la produzione della campagna nazionale 2022/23 a 208 mila tonnellate. Tutto questo in una situazione di generalizzato aumento dei prezzi dei fattori produttivi che ha messo in grande agitazione il mondo produttivo non solo olivicolo.