Al via la campagna “Chi rabbocca t’imbroglia”, promossa da Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano con l’obiettivo di informare i consumatori sul rispetto dell’obbligo di utilizzare il tappo anti-rabbocco nei ristoranti, bar, pizzerie, tavole calde e self service. Lo rende noto Coldiretti Campania, ricordando che nella legge “Salva Olio” è previsto il divieto categorico di utilizzare bottiglie “aperte” che consentono appunto di “rabboccare” il prodotto con evidenti conseguenze di carattere sanitario e commerciale. La sanzione prevista arriva fino ad 8mila euro per l’esercente.
La bottiglia sporca di olio è la prova evidente – sostiene Unaprol – che la stessa è stata rabboccata e non si sa con quale olio che, spesso dai controlli effettuati, è risultato di categoria inferiore e neanche conservato nel migliore dei modi. Siamo il Paese primo al mondo per l’alta qualità delle sue produzioni, per la tracciabilità del prodotto, per numero di cultivar a disposizione e per altrettanti profili organolettici che sono la vera ricchezza del nostro made in Italy olivicolo. La nostra biodiversità è il fiore all’occhiello di un’olivicoltura, diversa dalle altre in circolazione, che trova il punto di equilibrio più alto nell’eccellenza delle sue produzioni. A volte basta così poco per difendere il vero prodotto italiano facendo rispettare le leggi che sono già in vigore e che non producono ulteriori costi per la collettività. La comunicazione di Unaprol ha questa missione: voler bene alle imprese, agli operatori onesti di questo settore e soprattutto ai consumatori perché utilizzano il prodotto finale.
Pretendere il tappo antirabbocco negli esercizi pubblici – spiega Coldiretti Campania – è un diritto per i consumatori e un dovere per gli esercenti pubblici che sono obbligati a rispettare questa norma sempre. Somministrare olio senza tappo antirabbocco non consente di valorizzare la produzione del territorio, con evidente danno ai produttori. La qualità va difesa e pretesa nell’interesse di tutti.
La Campania è la quarta regione olivicola italiana, dopo la Puglia, la Calabria e la Sicilia per quantità di olio prodotto e la sesta per superficie olivetata con 72.230 ettari. Nel 2010 la produzione di olive in Campania ha raggiunto i 2,5 milioni di quintali che rappresentano il 7,5 % della produzione nazionale. A giugno è nato il Comitato Promotore della Igp (Indicazione geografica tipica) olio extravergine della Campania per salvaguardare la tipicità e le caratteristiche peculiari dell’olio campano anche attraverso la registrazione, l’utilizzazione di marchi speciali e contrassegni, depositati a norma di legge.