Dal 15 al 18 Dicembre 2016 lo storico Palazzo Borrelli di Avella aprirà le porte all’arte ospitando la bella mostra itinerante “ Omaggio a Totò” a 50 anni dalla morte che si concluderà a Napoli il 15 Aprile 2017. Curata dall’artista Antonio Pugliese per la direzione artistica di Angiuoni e Sirignano la mostra partita circa un anno fa da Milano approda nella città d’arte della Valle del Clanio. Promossa e organizzata dalla Pro Loco Abella in collaborazione con le Pro Loco di Baiano, Mugnano del Card e di Sirignano, dall’Associazione la piccola cometa Alessia Bellofatto e con il patrocinio della Fondazione Avella Città d’Arte e del Comune di Avella, dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania per il tramite dell’EPT di Avellino l’evento ha già visto un anteprima lo scorso 9 e 10 dicembre al Teatro Comunale D. Biancardi con la proiezione per gli studenti dei film interpretati da Totò Uccellini e Uccellacci e Miseria e Nobiltà.
La mostra di circa 70 opere di artisti contemporanei colorerà le sale dello storico palazzo avellano e sarà inaugurata giovedì 15 Dicembre alle ore 16,00 nella sala convegni del Palazzo Baronale Alvarez de Toledo dove interverranno l’ Avv. Domenico Biancardi Sindaco di Avella,il Prof. Pietro Luciano Presidente Pro Loco Abella, l’Avv. Antonio Larizza Presidente Fondazione Avella Città d’Arte
Il Prof. Enzo Angiuoni Presidente Ass. ArtEuropa , il M°. Antonio Morgese Artista , il Prof. Augusto Ambrosone Docente di storia dell’arte gli Architetti: Nicola Guarino ,Alberto Moccia , Titti Mancinelli
Modera il Prof. Antonio Pugliese Presidente Ass. Zeusi un reading di poesia con Enzo Panella, Riccardo D’Avanzo e Salvatore Iacolare che reciteranno versi delle poesie di Totò con sottofondo musicale di
Gennaro Russo, Agostino Scibelli, Antonio Quindici, Franco Cariello . L’ omaggio itinerante al Principe Antonio De Curtis, nei suoi passaggi, si è arricchita man mano di opere a lui dedicate , realizzate da artisti del luogo. Alla mostra di Avella presenti tra l’altro opere di Antonio D’Avanzo e Armando Sodano. L’ingresso è salutato dall’opera della serie “ Omaggio al Cinema Italiano” Uccellini e Uccellacci di Fernando Masi. L’evento prevede anche una serie di manifestazioni collaterali, convegni, musica e visite guidate ai siti storici e archeologici di Avella e in particolare sarà dato ampio spazio alla visita guidata proprio del Palazzo Borrelli, vista la speciale occasione.
Palazzo Borrelli fu fatto costruire dalla Duchessa di Tursi tra la fine del 700 e l ‘inizio dell’800 fu acquistato da Vincenza Ferraro, vedova di Bernardo Borrelli intorno al 1811.
Secondo alcuni storici l’edificio fu adibito a Carcere prima che venisse trasferito a Baiano. In questo periodo i proprietari terrieri realizzarono diversi palazzi gentilizi lungo il corso di Avella, riportando magnificenza e prestigio al “Decumano Maior”.
A partire dall’Anfiteatro troviamo il palazzo Vittoria, il palazzo Viola, il palazzo dell’arcivescovo Niola, il palazzo del Cardinale D’Avanzo, il palazzo Pescione, il palazzo Baronale e infine il palazzo Borrelli.
L’ edilizia sul corso infatti si dispone in linea formando una quinta di edifici con un architettura che affida il loro prestigio alla facciata, che si presenta con ampi portoni che introducono ad una corte interna, attigua ad un giardino retrostante.
Il palazzo Borrelli chiude il Corso V. Emanuele II ad ovest, così che scendendo da Piazza Municipio si può ammirare la facciata recentemente restaurata ad arte dagli eredi della famiglia Borrelli.
L’impianto planimetrico è a corte, aperto verso il giardino retrostante, situato ad una quota inferiore rispetto la in muratura. La copertura dell‘edificio è realizzata con coppi alla napoletana sui lati Est e Sud, mentre l’ala Nord è coperta da un’ampia terrazza panoramica. Il complesso si sviluppa in tre bracci intorno al cortile di forma quadrangolare, mentre il lato retrostante al palazzo è chiuso da un muro che lo separa dal giardino. Al piano terra dell’edificio si accede tramite un androne con volta a vela,+ poggiata su basamenti in pietra, del cui materiale è stata realizzata anche la pavimentazione con lastroni disposti in diagonale. Gli ambienti del piano terra, originariamente destinati a deposito di vettovaglie ed attrezzi agricoli, ospitano un frantoio in pietra per la lavorazione delle olive, funzionante a trazione animale.
A ridosso di questo ambiente, all’epoca della costruzione dell’edificio, venne inglobato un muro ad andamento ricurvo, apparentemente di opus reticulatum in pietra. Si tratta di un monumento funerario che è stato inglobato nella muratura del palazzo stesso . Al piano nobile si accede tramite una scala in pietra con un sistema di archi in muratura.
Sui pianerottoli sono presenti degli archi che danno la luce alla scala stessa e si affacciano sulla corte.
Nella corte troviamo due cisterne intonacate di grandi dimensioni con aperture quadrate incordolate da elementi lapidei. Gli ambienti del piano nobile sono caratterizzati da un ampio salone ,una volta coperto da un tela dipinta . Gli arredi, come raccontano gli eredi, erano di fattura napoletana risalenti al XIX secolo.
Cospicua la documentazione di archivio risalente al XVII-XVIII secolo, comprendente protocolli notarili, registri di spesa ed altro,vista l’attività professionale della famiglia Borrelli.( a cura di Ornella Abate)
Gli orari della mostra: dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00