Cinque ore per eseguire l’autopsia sul corpo del piccolo Gabriel. Dopo il conferimento dell’incarico, dalle 12 ha avuto inizio il lavoro terribile per il medico legale Manciocchi, chiamato a far luce con rigore scientifico sulle esatte cause del decesso. Che il piccolo Gabriel sia morto per asfissia è un dato desumibile dalla stessa ricostruzione della madre del piccolo che avrebbe raccontato di aver ucciso suo figlio perché piangeva: a spiegare nel dettaglio l’azione meccanica che ha causato il decesso (se sia stata quella dello strangolamento o quella del soffocamento, per aver dunque impedito al bambino di respirare) saranno gli esami istologici. Sessanta i giorni necessari per completare ogni accertamento. Intanto la macchina della solidarietà si è messa in moto fin dal primo momento.
I commercianti di Cassino e alcuni privati hanno provveduto ad acquistare gli abitini per il piccolo Gabriel. Arriva dal proprietario dell’agenzia funebre Santa Restituta 2 il gesto più encomiabile. Antonio Esposito si è occupato del recupero della salma del bimbo e fin da subito è stato forte il sentimento provato per lui. Ha deciso di mettersi a completa disposizione con i suoi servizi e, senza voler offendere i familiari del piccolo, si è offerto di prendersi carico del funerale che si svolgerà mercoledì alle 15 nella chiesa di Santa Maria Assunta di Piedimonte.
I nonni paterni e la nonna materna hanno accettato questa offerta e così Antonio Esposito ha già rilasciato una liberatoria al sindaco di Piedimonte San Germano, che pure si è offerto di provvedere alle spese, in cui dichiara che effettuerà il servizio completo, elencando ” Ho eseguito il recupero della salma. Per me il bimbo merita il meglio. Ci ha tenuto a fare le cose per bene Antonio, perchè questo è un compito gravoso che mai avrebbe voluto fare, ma che gli è sembrato il più giusto possibile. Chiunque voglia partecipare, magari con fiori o palloncini, potrà farlo, sia attraverso l’agenzia che in privato.
In ogni caso tutto quello che riguarda il servizio sarà completamente gestito gratuitamente dall’agenzia. «Gabriel merita il meglio, tutto quello che possiamo fare, va fatto. Tutto quello che gli è stato tolto, che non potrà mai avere non potremo darglielo in un solo giorno, in un momento come questo, ma voglio fare il possibile. Non sono un padre – ha spiegato Antonio Esposito – ma questo piccolo sarebbe potuto essere anche mio nipote, e questa storia mi ha toccato profondamente. Penso che chiunque ne avesse avuto la possibilità avrebbe fatto quello che ho fatto io. Mi è sembrata la cosa più giusta e naturale possibile».