Anche le lancette dividono l’Europa. Al Parlamento Ue c’è, infatti, chi sta portando avanti una risoluzione — che viene votata l’8 febbraio a Strasburgo — per abolire l’ora legale. I promotori dell’iniziativa chiedono alla Commissione di «condurre una valutazione approfondita» della direttiva comunitaria sull’ora legale. Il cambio di orario due volte all’anno, a ottobre e a marzo, oltre che essere «scomodo», può provocare anche dei danni sulla salute dei cittadini. Costretti a spostare in avanti o indietro di un’ora delle lancette dell’orologio, «possono provare malessere, stanchezza e irritabilità». «Fine del cambio biannuale d’ora»
Il testo presentato dagli eurodeputati, per la maggior parte provenienti da Nord e dall’Est Europa, è composto da un paio di paragrafi e invita Bruxelles a «formulare, se necessario, una proposta di revisione» della stessa direttiva. L’obiettivo finale dei promotori — tutti membri dell’Intergruppo «Fine del cambio biannuale d’ora» — è abolire il cambio orario e, di fatto, di seppellire l’ora legale. Mantenendo solamente quella solare. Una decisione che spetta in ultima battuta alla Commissione Ue. «Turbare due volte all’anno l’orologio interno degli individui porta danni alla salute», ha detto ad esempio la finlandese Heidi Hautala, che ha sottolineato come «la nostra richiesta è basata su decine di studi», anche se non c’è ancora una bibliografia univoca sui presunti danni apportati da questa pratica a uomini e animali. Anne Berber, invece, aveva chiesto almeno che venisse lasciata a ogni singolo Paese la facoltà di poter decidere sul da farsi. L’origine dell’ora legale
Secondo il testo in votazione, un regime orario unificato a livello Ue dovrebbe essere mantenuto anche se i cambiamenti d’orario verranno aboliti. I singoli stati dunque non potrebbero decidere in maniera autonoma il cambio di orario ma dovrebbero restare in linea con tutti gli altri Paesi membri. Si ricorda che l’ora legale è un’idea introdotta nel 1784 come espediente per risparmiare energia. A proporlo fu Benjamin Franklin, ma perché la sua idea potesse trovare seguito, si dovette attendere il 1916, quando a Londra la Camera dei Comuni istituì l’ora estiva nel quadro delle misure economiche necessarie per far fronte alla Prima Guerra mondiale. Una curiosità? In Medio Oriente vi è un solo orario valido per tutto l’anno, come in Russia.