Avellino (3-5-2) Frattali; Pisacane,Fabbro (26′ pt Zito),Chiosa; Bittante (1’st Sbaffo),Almici,Kone,Arini,Visconti; Trotta (27’st Comi),Castaldo. A disp: Gomis,Ely,D’Angelo,Regoli,Vergara,Schiavon. All. Rastelli.
Pescara ( 4-3-1-2) Aresti; Zampano,Salamon,Fornasier,Pucino; Selasi (1’st Politano),Brugman (37′ st Caprari),Memushaj; Bjarnason; Pettinari,Melchiorri. A disp: Aldegani,Zuparic,Abecasis,Gessa,Pasquato.Lazzari,Torreira. All.Baroni.
Arbitro: Minelli di Varese
Guardalinee: Paiusco di Vicenza e Prenna di Molfetta.
Reti: 14’pt Pettinari (P), 18’st rig.Castaldo (A), 31′ st Zito(A), 38’st Kone (A), 47′ st Pettinari (P).
Ammoniti: Fabbro, Pisacane,Pucino, Zito, Kone, Comi.
Espulsi: nessuno
Recupero: 3’pt, 3’st.
I lupi si tolgono la scimmia dalla spalla, vittoria che mancava da cinque turni, la classifica ritorna ad essere più consona al campionato che ha disputato l’Avellino che sembra pronto a lanciare la volata. Rastelli ha cambiato molto nel corso della gara, alla fine ha avuto ragione. Tanta sofferenza nel primo tempo, poi Zito ha dato una marcia in più, Castaldo ritorna a ruggire, Comi è stato decisivo quando è entrato. La qualita’ innalzata nel secondo tempo ha pagato.
Rivoluzione in casa Avellino, Rastelli si affida al 3-5-2 con Almici in mediana, Bittante e Visconti a stantuffare, Trotta e Castaldo in attacco. Pescara con Bjarnason dietro le punte Pettinari e Melchiorri. I lupi si fanno subito bucare in difesa, Bjarnason tira fiacco. Campanello d’allarme. Al 14′ Pettinari si infila ancora nelle maglie della difesa irpina che esce male, questa volta non c’è scampo, 1-0 Pescara. In bambola l’Avellino, Fabbro in particolar modo, dopo 3′ è Melchiorri a incunearsi dalla sinistra, tiro potente e Frattali devia quel tanto che basta per far impattare la sfera sulla parte alta della traversa. Timidamente i lupi cercano di riordinare le idee, una zuccata di Pisacane non ha buona sorte. Sulla sinistra Melchiorri è una furia, da’ una manata a Bittante non sanzionata e poi Pisacane lo stende, ammonito il difensore irpino. Dalla conseguente punizione Frattali vola a deviare il tiro di Brugman. Rastelli corre ai ripari, dentro Zito per Fabbro, l’ex Ternana va dietro le punte, difesa a quattro con Bittante e Visconti esterni bassi. L’Avellino stenta, il Pescara si ritrae un po’ ma va ancora vicino al gol al 45′ con un diagonale ravvicinato di Bjarnason, Frattali mette una pezza. All’ultimo minuto di recupero guizzo di Trotta, tiro radente dai 16 metri e parata provvidenziale di Aresti. Prima vera occasione dei lupi. Si va negli spogliatoi.
Nella ripresa subito dentro Sbaffo per Bittante, Almici prende il posto dello scuola Fiorentina, Zito si abbassa da interno di centrocampo e l”ex Latina va dietro le punte in questo ridisegnato 4-3-1-2. Rastelli cambia continuamente. Baroni inserisce Politano, il neoentrato va a fare il trequartista, Bjarnason in mediana. All’8′ mischia in area abruzzese, Pisacane spara alle stelle. Zito si produce in accelerazioni, il Pescara ne approfitta con una ripartenza e ancora Frattali si oppone ad un colpo di testa di Politano servito da Memushaj. Questo è il leit motiv, altra prateria sfruttata dagli avversari ma Bjarnason ciabatta, palla a lato. Al 18′, Zito sfreccia efficacemente, mani di Salamon, rigore sacrosanto fischiato da Minelli su segnalazione di Paiusco. Dal dischetto Castaldo torna al gol, implacabile nell’esecuzione il bomber di Giugliano. Il pareggio rinvigorisce i lupi, spinti dai tifosi. Appena entra Comi per Trotta, Castaldo con una girata al volo schiaccia la sfera a terra che va di poco sopra la trasversale. Ora l’Avellino è un fiume in piena, al 31′ Castaldo vede Comi, Aresti esce da kamikaze ma non agguanta la palla, porta sguarnita e Zito di testa fa il 2-1. Gara ribaltata! Il Pescara è un pugile suonato, il pugno del ko lo sferra Kone con un tiro deviato che va a gonfiare il sacco. E sono tre! Non è finita però, il Pescara all’ultimo minuto fa il 3-2 con Pettinari solo per le statistiche. Nota a fine gara, incomprensione tra la curva e Castaldo che scoppia in lacrime. Comunque è una dolce fine, il lupo riprende la sua marcia.
Lucio Ianniciello