Ancora orrore, solitudine e disperazione a Caivano. Dopo la tragica vicenda della piccola Fortuna uccisa due anni fa in una palazzina al Parco Verde, dalle sabbie del tempo emerge un’altra storia di abusi e di violenze. Questa volta, i protagonisti del dramma sono due fratelli, vittime dello stesso carnefice. A raccontarlo è la madre, distrutta dal dolore e dall’incertezza. «La vita dei miei figli è stata spezzata, fermata in un tempo che non riusciranno più a vivere. Il mio ultimo figlio ha iniziato a subire le violenze di quello che per noi era da sempre un amico di famiglia, a soli 9 anni». Da quel momento, racconta la donna, il ragazzino ha iniziato a elaborare strani disegni e le sue paure rispetto agli estranei sono diventate fobie. «Nulla è stato più come prima. Il trauma lo ha reso ancora più diffidente e oggi, a quasi tre anni di distanza, la cosa non è cambiata. Non riesce a uscire se non accompagnato e evita gli amici». Il trauma insomma, è ancora forte nella mente e nei cuori dei familiari. Nulla più rimane adesso, se non la speranza e la voglia di giustizia. «Oggi noi chiediamo solo che questa storia possa concludersi quanto prima. Il responsabile di tali abusi è ancora libero in attesa di processo e noi questo non riusciamo a sopportarlo. Mio figlio ha il diritto di vivere la sua vita in sicurezza e con serenità. Queste realtà purtroppo sono frequenti e quello che chiediamo è che le istituzioni intervengano in maniera decisa, per poterle contrastare una volta e per tutte”. (f.Internapoli.it)