Per il secondo anno consecutivo torna la rassegna Dolciarie, progetto che mira alla valorizzazione delle produzioni dolciarie tipiche dell’intero Partenio: il torrone, le castagne del prete, la croccante e i biscotti. L’obiettivo che si pone l’associazione la Salamandra è quello di valorizzare tali attività, con l’intento di dar loro la giusta collocazione tra i prodotti tipici della regione Campania. Proprio per tale ragione la Salamandra ha previsto una serie di eventi sia artistici che degustativi, volti ad accrescere le potenzialità di tali elementi, in sintonia con la vocazione ambientale e naturale del Partenio. A tale scopo il centro storico d’Ospedaletto d’Alpinolo sarà il fulcro di una serie di eventi ad alto impatto mediatico, spaziando dal cinema alle arti visive, che faranno da sfondo all’esaltazione della tradizione produttiva dolciaria.
Infatti il comune di Ospedaletto d’Alpinolo può vantare la presenza di ben 17 unità imprenditoriali dolciarie oltre che a presentare una cospicua presenza di soggetti che operano con licenze ambulanti nella Fiera Stabile del Torrone, sita in prossimità della piazza delle Fontanelle. Per le sue caratteristiche questa presenza industriale viene definita “distretto”. Il distretto industriale è un’ agglomerazione di imprese, in generale di piccola e media dimensione a carattere familiare, ubicate in un ambito territoriale circoscritto e storicamente determinato, specializzate in una o più fasi di un processo produttivo e integrate mediante una rete complessa di interrelazioni di carattere economico e sociale. Le conseguenze di questa tipologia d’ insediamento produttivo, in virtù della presenza di molteplici imprese interdipendenti ed integrate, situate su di un territorio geograficamente ristretto e che producono generalmente lo stesso bene (beni alimentari dolciari), comporta una forte specializzazione, che a sua volta determina un’elevata divisione del lavoro tra le imprese della stessa area, le quali si specializzano in stadi differenti all’interno del ciclo complessivo della produzione.
La caratteristica principale di una filiera distrettuale come quella di Ospedaletto è la stretta relazione tra territorio ed economia specializzata e questo particolare rapporto è il risultato di condizioni che si sono sedimentate storicamente, con lo scopo di favorire la collaborazione tra gli attori economici all’interno del distretto e favorire il legame tra comunità – territorio – impresa.
L’intento dell’organizzazione della Salamandra è anche quello di rendere il Natale più originale e caratteristico, predisponendo oltre ad un food village, anche una serie di mapping ed installazioni audio-visive, sulla scia di quanto già realizzato dall’organizzazione Flussi in questi ultimi anni, che curerà una parte delle installazioni. Così all’interno del comune d’Ospedaletto, durante la due giorni dell’evento, rispettivamente 20 e 21 dicembre, saranno allestite ed attrezzate diverse aree nel centro storico, per consentire l’esposizione e la degustazione dei prodotti tipici dolciari. Questo percorso del gusto sarà arricchito dalla dislocazione di taverne dove poter consumare piatti caldi tipicamente natalizi: baccalà, minestre, carne, legumi, etc. Come detto, ad accompagnare tale percorso gastronomico ci saranno una serie di workshop ed installazioni interattive, che doneranno all’evento un elevato impatto emotivo e suggestivo al fine di accrescere anche il passaparola ed il possibile effetto virale sulla qualità della manifestazione stessa.
Oltre al già citato video mapping architetturale sono in programma una serie di istallazioni quali: muri sonori, multivisioni, giardini elettronici, luci interattive, installazioni audio-video, light design e saranno individuati degli spazi nel centro storico dove fare interventi di digital art. Le postazioni saranno scelte in base a due criteri fondamentali: la distribuzione spaziale più generale della manifestazione, tenendo conto della presenza delle taverne lungo il centro storico e il potenziale estetico e funzionale di luoghi che possono prestarsi ad interventi site specificity e quindi allestimenti ad hoc su determinati spazi.
Ma Dolciarie, come l’anno scorso, mette in risalto anche l’aspetto musicale tipico e tradizionale del nostro territorio, attraverso “Suoni Maghi”, una rassegna il cui tema sarà caratterizzato dall’esaltazione dei suonatori di zampogna e ciaramella, con il chiaro intento di contribuire ad arricchire il case show generale che ruota intorno alla rielaborazione ed alla manipolazione degli eventi festivi che coincidono con la ricorrenza natalizia. Così ecco che accanto al food village con “il cibo degli dei”, alle installazioni di light design della “luce che verrà”, si aggiunge un ulteriore elemento che accompagna il tempo sacro della festa: i suoni, la musica. Saranno presenti diversi musicisti provenienti dalle località che storicamente si sono caratterizzate per la presenza di suonatori e costruttori di questi “suoni”: Cilento, Molise, Lucania, Calabria, Sicilia,Puglia e Abruzzo.Un vasto repertorio di arie musicali e canti natalizi antichi. I gruppi di suonatori si
daranno la spola tra una taverna e l’altra, ogni raggruppamento di musicisti si esibirà in più luoghi durante le serate confondendosi tra i convenuti nelle taverne, agevolando così anche il movimento che intendiamo sviluppare tra gli scorci del centro storico. Questa sinfonia di uomini e suoni consentirà la formazione di un onirico paesaggio sonoro tra i vicoli, i tetti, le scale, i balconi, le cortine e i portoni del paese. Così il 20 ed il 21 dicembre la rassegna avrà il piacere di ospitare l’Uomo Orchestra, noto per la sua esecuzione coinvolgente ed esilarate di brani natalizi eseguiti in maniera paradossale alternando lo slang inglese con quello napoletano. Spettacolo molto accattivante anche per l’ ingegnosa opera di costruzione ed assemblaggio di svariati strumenti ed oggetti lungo tutto il corpo, azionati da movimenti e posture precise. Un mix di ingegneria musicale “fai da te” e performance teatrale-musicale di grosso livello, che si lega alla tradizionale arte di strada del “one man – one band”. A seguire sarà la volta del quartetto Ancia Libera, che si impegnano nella valorizzazione e nel recupero della zampogna, strumento tipico del nostro territorio, e che possono vantare anche una collaborazione con i Pooh nella puntata di Natale di Domenica In di qualche anno fa. Tra gli altri artisti partecipanti è doveroso segnalare la presenza dei Bifolk, duo che si esibisce in ballarelle-salatarelli del basso Lazio, ma anche la Compagnia Del Cervo Bianco, che rivisiteranno una serie di brani tradizionali con un coinvolgente gusto moderno: strumenti come la piva medievale e le cornamuse con percussioni e bombarde, ma anche Salvatore Vinci, tra i più anziani ed importanti costruttori e suonatori di zampogna a puru siciliana. Salvatore Vinci è il riferimento indiscusso del artigianato musicale della sicilia. Figlio e nipote a sua volta di costruttori e suonatori di CIARAMEDDA (la zampogna in siciliano) per la prima volta in Campania accompagnato da il “compare” con lu siscareddu. E per finire altri due live molto accattivanti: quello dei Maistus De Sonus e quello della Compagnia di Sant’Agostino Albanese. I primi, alle prese con la materia folk, i secondi invece propongono una serie di canti in Arberesh, termine che deriva dalle comunità di origine albanese stabilitesi in alcune zone dell’Italia Meridionale tra il XV e il XVI secolo; alcune di queste, come la comunità di Sant’Agostino Albanese, di cui Quirino Valvano e Nicola Scaldaferri sono originari, e di San Paolo Albanese, hanno conservato specifici tratti distintivi, tra cui la lingua, tramandata oralmente, la religione, dal momento che praticano il greco-bizantino ed infine particolari tradizioni e repertori musicali.
Il programma si conclude con la vera novità di quest’anno, vale a dire una vera e propria area dedicata al cinema in collaborazione con Laceno d’oro e Mediterraneo Video Festival. Infatti il giorno 20, a partire dalle ore 17, all’interno Chiesa SS. Filippo e Giacomo, saranno proiettati i seguenti due film: “Mia Figlia Fa La Madonna” e subito dopo “Il Film Di Mario”, con le presentazioni curate da Antonio Spagnuolo [Laceno d’Oro] e Maria Grazia Caso [Mediterraneo Video Festival].