IN ITALIA FATTURE LUMACA PER 6 ENTI PUBBLICI SU 10
Con ritardi record che arrivano fino a 738 giorni, in Italia 6 enti pubblici su 10 pagano oltre la scadenza le fatture ai propri creditori e sono spesso responsabili di crack aziendali. E’ quanto emerge da un’elaborazione dell’Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Mef in relazione ai tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione. E se le situazioni più gravi si registrano al Centro Sud dove si superano anche i 24 mesi di ritardo, la media in Italia è di 46 giorni. Fino al 2018 – spiega Uecoop – il numero delle fatture pagate in ritardo ha toccato quota 16 milioni per un importo che supera i 77 miliardi di euro. Una vera e propria patologia – afferma Uecoop – che emerge nonostante vari tentativi messi in campo che avrebbero dovuto superare questi problemi ma che, purtroppo, non hanno dato i risultati attesi.
“In questa situazione – spiega il Presidente di Uecoop Gherardo Colombo – le cooperative vengono soffocate da problemi di liquidità con evidenti difficoltà nell’accesso al credito legate ai parametri di capitalizzazione richiesti dalle banche. I ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione rappresentano un peso sia per le cooperative di lavoro che sono ad alta intensità di manodopera sia per quelle sociali che sui territori si fanno carico di compiti nei quali molto spesso sostituiscono lo Stato che non riesce a rispondere in modo adeguato alla domanda servizi sociali essenziali per i cittadini. E’ necessario dunque trovare rapidamente una via d’uscita”.
“Il ritardo nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione – spiega il Rappresentante di UecoopCampania Carmine Coletta – è un problema endemico. Oggi, come già spiegato dal nostro Presidente di Uecoop Gherardo Colombo, la situazione per le cooperative e non solo, è assolutamente drammatica e va affrontata al più presto, prima che le frizioni finanziarie, a cui tante cooperative sono sottoposte a seguito dei ritardi, diventino irreversibili e assolutamente dannose per tutto il sistema cooperativistico”.
Accordi con il mondo del credito e tavoli di confronto con gli enti pubblici per sbloccare le situazioni più gravi sono due tra le strade che Uecoop vuole percorrere per dare risposte alle realtà che vantano crediti con la Pubblica Amministrazione. Le cooperative – sottolinea Uecoop – non possono più fungere da banca per anticipare ai propri soci lavoratori stipendi e contributi mettendo a rischio la tenuta dei bilanci e la propria sopravvivenza e per questo è strategico trovare con la Pubblica Amministrazione meccanismi per rendere più efficiente il sistema dei pagamenti a livello locale e nazionale. Mentre con il sistema bancario – conclude Uecoop – si possono valutare soluzioni che permettano alle cooperative di utilizzare anticipazioni di credito a condizioni favorevoli.