Sette mesi. È da tanto che dura il silenzio di Dorita Giordano, una 26enne napoletana scomparsa in Pakistan. La giovane si mosse, nell’ottobre del 2013, alla volta del paese a nord dell’India insieme al marito Muhammad Basharat (di origini pachistane) e del loro bambino di quattro anni. L’ultimo contatto telefonico tra lei e sua madre risale allo scorso giugno. Donna, marito e bambino – il giorno di quella telefonata – sarebbe dovuta arrivare all’aeroporto di Fiumicino per poi tornare a casa. Ma qualcosa non è andato come previsto. “Mamma, siamo in auto verso l’aeroporto di Islamabad – ha spiegato a telefono Dorita – tutto bene. Ci vediamo stanotte a casa”. Non si sa neanche se su quell’aereo Dorita, Muhammad e il piccolo siano mai saliti, se abbiano o meno preso il secondo volo che partiva da Kuwait City. Sulla loro vicenda c’è il buio più assoluto. Muhammad e Dorita si sono conosciuti sei anni fa a Napoli, e sposati con rito civile. L’uomo è musulmano, ma non un integralista. Il 22 ottobre 2013 sono partiti per il Paese di lui insieme: dorita, nel giugno dello scorso anno, aveva manifestato la volontà di tornare a Napoli, chiedendo però un aiuto economico ai genitori, che le comprarono i biglietti del volo. Quel volo che Dorita potrebbe anche non aver mai preso.