di Gianni Amodeo
Dal quattro giugno al 30 luglio scorso si sono venuti dipanando itinerari a raggiera verso l’orizzonte colorato di simbolico e diffuso verde, come per rappresentare la chiara opzione ambientalista, con cui mira a convivere e a riconoscersi la comunità cittadina, a Sperone. In realtà, due mesi fa, nell’ Aula di rappresentanza del plesso di Scuola media “Alda Merini” andò in scena la convention per la presentazione ufficiale degli Atti della Green School, in correlazione con gli obiettivi di Agenda 30 per lo Sviluppo sostenibile, messa a punto e sottoscritta da Stati e governi di circa 200 Paesi aderenti all’Organizzazione delle Nazioni Unite con l’impegno politico di darne concreta attuazione entro il 2030. Un documento non solo di forte sensibilità verso i diritti al benessere dell’umanità tutta, ma anche e soprattutto di convinta responsabilità, per costruire diffuse coscienze civili, in grado di far porre argine sia alla desertificazione che avanza in media annua, sterilizzando circa 4 miliardi di ettari di suolo, sia alla deforestazione devastante che determina- sempre ogni anno- la distruzione di 13 milioni di ettari di foreste. Un processo distruttivo, questo, che interagisce come anello di causa ed effetto con la desertificazione, alterando e dissolvendo gli equilibri e le leggi naturali della vita della Terra.
Gli Atti della Green School -formati da eccellenti elaborati, documenti, mostre e relazioni strutturate- furono presentati dagli stessi autori e autrici che formano la comunità studentesca del presidio di via dei Funari, grazie al basilare e ottimo lavoro di preparazione e coordinamento svolto dalle professoresse Antonella Venezia e Giusy Vitillo. Una presentazione di qualità, che fece emergere, tra gli altri aspetti, l’importanza delle buone pratiche dell’economia circolare del legno, fonte di molteplici opportunità di stabile occupazione lavorativa. Fu interessante e di buona integrazione la stessa sequenza degli interventi istituzionali sviluppati dal presidente della Provincia di Avellino, Domenico Biancardi, dal preside Vincenzo Serpico e dal maresciallo Martinietti del comando di stazione dei carabinieri forestali di Lioni. Il sindaco Marco Santo Alaia rese gli onori di ospitalità e annunciò la volontà di raccogliere in Dossier da diffondere e far conoscere gli Atti della Green School cittadina inserita nella Rete AspNet dell’Unesco. E il giovane ulivo messo a dimora dai ragazzi nelle vicinanze del plesso di via dei Funari è l’icona della Green School cittadina.
E proprio martedì scorso, a due mesi di distanza, l’impegno assunto è stato mantenuto. Tutt’altro che a caso, bensì con cognizione di causa il Dossier ha fatto da ideale filo d’ispirazione per la discussione sviluppata dal civico consesso nel Palazzo comunale sulla Mozione di contrasto universale ai cambiamenti climatici ed illustrata dal “primo cittadino”. Un confronto di utile e positivo livello informativo, che onora l’assemblea cittadina, e concluso con l’approvazione della Mozione all’unanimità.
“Il messaggio di Greta Thunberg, per far invertire radicalmente la rotta intrapresa e contrastare i cambiamenti climatici – dice il sindaco Alaia– interpella la coscienza e il senso di responsabilità di tutti. Lo scioglimento dei ghiacciai, la deforestazione e la desertificazione incontenibili, i mari e gli oceani con i fondali diventati estese piattaforme di plastica non biodegradabile, lasciano interdetti e spaventati. Ma non si può né si deve restare inerti e inetti. Le stesse ricognizioni fatte dalla Stazione spaziale internazionale e raccontate qualche giorno fa da Luca Parmitano sulla gravità del surriscaldamento globale – continua Alaia– non lasciano dubbi sulla gravità della situazione. Nella dimensione di piccola comunità qual è– questa è la conclusione del sindaco- Sperone, nel collegare Istituzioni e giovani generazioni, ha inteso portare il proprio tassello costruttivo alla realizzazione degli obiettivi del movimento di civiltà umana di cui è alfiere Greta Thunberg”.
Tutto ciò si racconta di Sperone, com’è doveroso che sia per il meritorio senso civico e comunitario che esprime, mentre si vengono preparando i summit delle Nazioni Unite – a New York e a Santiago in Cile– sulle scelte per la salvaguardia del Pianeta, la Casa di tutti. E da dopodomani lunedì fino a giovedì prossimo, l’ Università di Losanna ospiterà in assemblea auto-finanziata 500 attivisti del movimento – di età inferiore ai 25 anni- che si prefiggono di concertare pacifiche strategie paneuropee per la cura della Terra sulle frontiere di fridays for future.