La realizzazione del progetto con il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Soprintendenza Regionale dell’archeologia della Campania
di Gianni Amodeo
Correva dalle sorgenti di Serino, ai piedi del maestoso Terminio guarnito di splendidi e sontuosi castagneti nel cuore della verde Irpinia, per attraversare sul versante sarnese-vesuviano la pianura della Campania Felix, e finire il suo rapido percorso nell’area flegrea, alimentando l’imponente Piscina Mirabile, a Pozzuoli, a servizio della flotta romana che aveva i suoi ancoraggi a Capo Miseno, così come alimentava le reti idriche di città, insediamenti urbani, siti termali, porti e ville rurali dei territori lungo i quali scivolava con il suo caratteristico serpeggiare. E’ l’Acquedotto fatto realizzare da Cesare Ottaviano Augusto con le più sofisticate tecniche costruttive in cui eccelleva Roma e ch’erano largamente basate sull’abile ed ingegnoso utilizzo del calcestruzzo. Un modello nel suo genere, di cui un significativo e interessante profilo è “leggibile” nelle testimonianze murarie nell’ Area di via Tirone di sicuro interesse storico-archeologico, nel raccontare le vicende della città; un’area da valorizzare e promuovere, rendendola attrattiva e di pubblica fruibilità per la civile aggregazione.
E’ l’obiettivo, che rientra nel campo delle tante attività ed iniziative, anche editoriali, che da anni viene svolgendo con encomiabile continuità e costanza il Gruppo archeologico Terra di Palma a servizio del territorio e della conoscenza della sua storia e delle sue comunità. Un impegno sociale, quello del sodalizio animato dall’ingegnere Gino Sorrentino, il cui tratto distintivo è dato dal puntuale esercizio del volontariato civico con cui opera, rapportandosi in modo proficuo con i vari Gruppi archeologici, che “fanno rete”- specie tra l’area salernitana, quella irpina e quella casertana- per essere attive “sentinelle” dei patrimoni archeologici di tanti territori, spesso in grado di riservare gradevoli sorprese di…scoperta, ma poco conosciuti, perché “lontani“ dai circuiti mediatici che…contano.
Nella prospettiva di riscoperta si colloca AQUAFELIX, l’importante progetto -messo a punto dal Gruppo archeologico cittadino, con la coordinazione di Gianpaolo Sorrentino e Marilena Nappi-che prefigura la valorizzazione e riqualificazione integrata dell’Area di via Tirone. E’ un progetto, la cui realizzazione è sostenuta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, in stretta collaborazione con la Soprintendenza regionale per l’archeologia della Campania. Gli interventi programmati contemplano la messa in sicurezza dell’Area archeologica, con la realizzazione di un’idonea discesa e la rampa di accesso riservata ai diversamente abili. Il clou del progetto è costituito dall’allestimento di una gradinata, funzionale alle rappresentazioni teatrali, ai concerti musicali e agli spettacoli di danza, mentre l’intera Area sarà attrezzata con panchine, gazebo, bagni chimici, illuminazione con telecamere di sorveglianza, oltre che della necessaria e congrua segnaletica e cartellonistica con schede illustrative. A protezione dell’Area sarà predisposta una cancellata di fattura artigianale, rimuovendo l’attuale e anti-estetico reticolato di recinzione.
Come per dire che l’Area con Aquafelix diventa uno spazio di vivibilità culturale e di socialità; spazio, i cui servizi saranno affidati in gestione ai giovani della città che hanno seguito lo specifico corso di formazione, comunicazione e conoscenza del territorio per attività auto-sostenibili.
Alla presentazione di Aquafelix– condotta nel Teatro comunale da Angelo Martino con la spigliatezza che gli è congeniale – sono intervenuti il sindaco Vincenzo Carbone, l’assessore alla cultura, Elvira Franzese, nonché il dottor Mario Cesarano della Soprintendenza di Nola e Avellino, una folta delegazione degli studenti dell’Istituto statale d’istruzione superiore “Antonio Rosmini”. Il servizio di vigilanza all’evento è stato curato dagli addetti della Protezione civile comunale di Domicella. A sigillo della presentazione di Aquafelix- e non poteva essere altrimenti– omaggio alle prelibatezze dell’arte dolciaria e gastronomica di Roma antica, preparate dalla rinomata e storica pasticceria La Fiorente di Augusto Sepe.